I lavoratori dello stabilimento di Genova di Asg Superconductors, gruppo Malacalza, sono scesi in sciopero per opporsi al licenziamento di una lavoratrice.
“Questo – riferisce la Fiom Cgil Genova con la Rsu – avviene solo pochi giorni dopo la lunga trattativa che ha portato alla firma dell’intera delegazione sindacale e di tutte le Rsu dell’accordo per l’incorporazione delle due controllate Paramed e Columbus in Asg Superconductors, con l’accettazione e l’impegno del sindacato a condividere piani e strategie aziendali, pur con la rinuncia di importanti conquiste del passato (premio di produzione e altri elementi retributivi) con l’obiettivo di avere anni prosperi per una così importante azienda del tessuto industriale genovese”.
L’impegno delle Rsu di accettare l’accordo sopracitato “così come avere interrotto lo stato di agitazione in risposta alla procedura di licenziamento collettivo che l’azienda aveva aperto nei mesi scorsi, avrebbe dovuto, nei nostri intendimenti, migliorare il clima all’interno dello stabilimento portando a una ritrovata sinergia tra forza lavoro e direzione”.
Tuttavia, il sindacato spiega che “in risposta a questo atteggiamento conciliante, l’azienda ha agito con un ennesimo licenziamento, perdipiù colpendo una persona portatrice di un grave handicap“.
Fiom e Rsu chiedono alla famiglia Malacalza “di controllare se il proprio management porti avanti la linea espressa nell’intervista a Vittorio Malacalza su Il Sole 24 ore dove si dice che aspetto di primaria importanza nelle aziende del gruppo è il benessere dei lavoratori e dell’intera città di Genova”.
La decisione presa dalla Fiom e dalle Rsu di indire uno sciopero interno allo stabilimento e non una manifestazione per le strade cittadine, non è da intendersi come un segno di debolezza, “ma un segno di responsabilità e rispetto verso tutta la cittadinanza genovese, già duramente provata dai tragici avvenimenti della caduta del ponte Morandi. Al contrario la stessa attenzione non è stata dimostrata dalla direzione aziendale che non ha accettato nessun tipo di modifica degli orari di lavoro per avere una migliore conciliazione tra lavoro famiglia e traffico”.