Motivazione, confronto, scambi di idee e impiego di strumenti adatti a traguardare un pieno benessere lavorativo per tutti i 5.001 dipendenti del Comune di Genova. Insomma, per dirla all’americana (e alla Bucci), un approccio “bottom up”, cioè dal basso verso l’alto: coinvolgere il personale a tutti i livelli per contrastare quell’appiattimento che solitamente caratterizza la dimensione del pubblico. È un obiettivo ambizioso quello che si pone Arianna Viscogliosi, assessore al Personale, alle Pari opportunità e ai Diritti del Comune di Genova, intervistata da Liguria Business Journal. In sostanza, si tratta di ottenere un cambio di mentalità nell’intera macchina comunale: tra i dipendenti di ogni livello, fino al dirigente, chiamato a svolgere appieno i suoi compiti, che comprendono anche la gestione e la motivazione dei suoi collaboratori. Cambio di mentalità necessario, secondo l’assessore, anche tra i sindacati, spesso restii alle novità.
Bisogna cambiare visione, dunque, ma c’è un altro scoglio durissimo da superare: un contesto normativo rigido che consente pochi margini di manovra, non solo economica. «Il modello burocratico è così – spiega Viscogliosi – ma noi vogliamo evitare quello che succede spesso nell’amministrazione pubblica, il livellamento di competenze, funzioni, motivazioni. Perché i dipendenti non chiedono solo soldi, chiedono anche di stare bene e di essere motivati. È questo il lavoro che vogliamo portare avanti con il personale, credo che stiamo andando nella direzione giusta».
Una riorganizzazione che coinvolge il personale, ma che mira a produrre effetti tangibili anche sui cittadini: semplificare i procedimenti amministrativi e ridurre i tempi di rilascio dei provvedimenti a favore dei cittadini e delle imprese, diminuendo così il peso della burocrazia, facendo anche in modo che cittadini e imprese possano controllare lo stato di avanzamento delle richieste presentate e dialogare attraverso il web con i responsabili dei procedimenti, monitorando i tempi di risposta e di conclusione del procedimento. Per andare in questa direzione è stato istituito il collegio antiburocrazia.
In un anno di amministrazione «già molto è stato fatto». A partire da uno strumento che sembra una frivolezza, ma che in realtà dimostra di dare i suoi frutti: «Parlo dei coffee time – racconta l’assessore – ne abbiamo già organizzati cinque nella buvette del Comune». Un’occasione non solo per bere un buon caffè, a quanto pare il migliore di Tursi, ma soprattutto per avviare un confronto tra persone provenienti da ambiti lavorativi anche molto diversi (dai vigili alle maestre) e su una serie di problematiche particolarmente sentite. Il meccanismo è semplice: «Attraverso l’intranet aziendale – precisa l’assessore – ci si può iscrivere, segnalando i temi di interesse, che vengono poi presi in esame dall’ufficio benessere. Tra i più ricorrenti, la necessità di essere formati e le valutazioni, effettuate solo dall’alto verso il basso e vissute malissimo dagli impiegati». Ecco che torna quindi l’approccio “bottom up”: «Vorremmo introdurre le valutazioni dal basso verso l’alto e anche quelle laterali, cioè tra colleghi». Attualmente è solo il dirigente a valutare lo staff, non esiste l’inverso.
Altro strumento messo in campo dal Comune, la formazione dei neoassunti. Un’azione direttamente collegata a una delle prime delibere della nuova giunta sul rinnovo del personale, misura che ogni anno consente a una media di 250 persone di andare in pensione con 41 anni e 6 mesi o 42 e 6 mesi di servizio. «La delibera ci consente di assumere circa 300 giovani all’anno, di cui 180 a tempo indeterminato, poiché la legge prevede la possibilità di assumere fino al 75% di coloro che vanno in pensione. A questo sostanzioso subentro di risorse giovani si affianca un processo di digitalizzazione: tutti i neoassunti vengono formati nella neonata scuola di amministrazione 4.0, in cui il team è formato da personale interno. Un altro modo per “coccolare” i nostri dipendenti». Quattro gli incontri finora organizzati. A breve partirà anche il corso per i dirigenti.
La scuola di amministrazione
Cura l’aggiornamento e la specializzazione del personale, fornisce conoscenze e assistenza tecnica a supporto della programmazione e attuazione delle politiche, promuove i temi dell’innovazione. Le attività si articolano in formazione, ricerca e consulenza, divulgazione. È in corso il completamento del piano dell’offerta formativa e la selezione dei docenti per i corsi 2018-2019. Si stanno definendo i regolamenti e le procedure per il suo funzionamento e sono in corso contatti con altri enti pubblici per collaborazioni.
I dipendenti si motivano anche con la possibilità di fare carriera: «Per la prima volta dopo 9 anni abbiamo previsto le progressioni orizzontali grazie alla firma del contratto decentrato a fine 2017. Inoltre, attraverso l’attivazione di concorsi, sono previste anche le progressioni verticali, riservando il 50% dei posti al personale interno». Tra i concorsi è ancora attivo quello per i contabili, una professione molto richiesta: «Ne abbiamo molto bisogno perché ormai si ragiona a budget, tutte le direzioni, anche il sociale lavora a progetto».
Riuscire a evitare di ragionare per compartimenti stagni dipende anche dal luogo di lavoro: «Come direzione del Personale vorremmo essere pionieri, intanto cambiando il nostro spazio di lavoro dal punto di vista architettonico: oggi abbiamo uffici separati da un corridoio. Per il futuro stiamo pensando a spazi di co-working anche nei vari municipi, in modo da creare anche uno scambio generazionale: stiamo lavorando alla rimessa a nuovo di alcuni immobili da destinare alla fascia di età 55-65 anni, dando la possibilità a ragazzi entro i 35 di accedervi gratuitamente».
Smart working è l’altra “parola magica” di cui si sente parlare già dalla scorsa amministrazione, con le prime sperimentazioni sotto l’assessorato di Isabella Lanzone, Viscogliosi, che ha avuto esperienza di lavoro sia a Bruxelles nell’Ue, sia in pubblica amministrazione, sia in grandi imprese attive all’estero, crede molto nel lavoro “per obiettivi”: non conta quante ore lavori ma in che misura raggiungi gli obiettivi che ti sono stati assegnati: «Non parliamo però solo di lavoro da casa, perché quello è telelavoro, ma mi piacerebbe per esempio agevolare l’attività fuori ufficio, magari con la dotazione di laptop. Anche le conversazioni quando si è in pausa caffè sono importanti e consentono di sviluppare idee».
Tra gli strumenti oggi disponibili per motivare il personale c’è anche il cosiddetto welfare aziendale, un complesso di norme che consente di erogare al dipendente “benefit” che vanno dai buoni pasto a quelli per l’istruzione dei figli, passando per assicurazioni legate alla non autosufficienza o alla malattia grave, ma anche il rimborso per la badante di familiari anziani e molto altro. Benefit non tassati, con vantaggio sia per l’azienda sia per il dipendente. «In questo – precisa l’assessore – si inserisce lo stesso smart working, che certamente migliora la qualità della vita del lavoratore. Noi inoltre abbiamo attivato una piattaforma con una società tedesca che raggruppa società fornitrici di servizi e beni, circa cinquemila, dove si possono fare acquisti a costi molto ridotti: l’accesso alla piattaforma avviene tramite intranet. Sul welfare vogliamo essere di esempio per il territorio».
Sempre in ambito welfare, ma non interno al Comune, Viscogliosi annuncia l’istituzione di un osservatorio cittadino che raccolga tutti i servizi, pubblici e privati, che la città mette a disposizione del cittadino: «Potremmo così ragionare su eventuali convenzioni o abbattimento dei prezzi».
Il maggiore coinvolgimento del personale si è tradotto anche in un altro progetto: Slim, acronimo di “Semplifica, libera, innova, migliora”. Un vero e proprio concorso di idee per i dipendenti per migliorare e snellire le procedure lavorative. Tra le opportunità e i vantaggi della partecipazione anche la possibilità di ottenere un premio personale. Le proposte devono riguardare innovazione e qualità, taglio del superfluo, accessibilità ai servizi mediante comunicazione chiara e trasparente. La scadenza è fissata alle 24 del 30 settembre. «Per ora ne abbiamo ricevuti una decina, soprattutto di gruppi, tanto che dobbiamo rivedere la modalità dei premi».
Viscogliosi non dimentica anche le deleghe alle pari opportunità e diritti: «Stiamo preparando – anticipa – una sorta di bollino “people friendly” da declinare in vari aspetti, legato alle attività commerciali».
Emanuela Mortari, Paola Pedemonte e Odoardo Scaletti