Chiudono in ribasso le Borse europee a causa dell’aumento della tensione tra governo spagnolo e indipendentisti catalani. Oggi è scaduto l’ultimatum di Madrid al leader indipendentista Carles Puidgemont. Sabato quindi i ministri spagnoli si riuniranno per avviare il procedimento previsto dall’art.155 e sospendere l’autonomia della regione. Puigdemont ha annunciato che in questo caso chiederà al Parlamento catalano di votare la dichiarazione unilaterale d’indipendenza. Non incoraggia neppure Wall Street dove dopo due ore di contrattazioni il Nasdaq è a -0,6%.
L’Ibex 35 di Madrid segna -0,7%, il Dax di Francoforte -0,4%, il Cac 40 di Parigi -0,3% e il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Negativa anche Milano con Ftse Italia Al-Share a 24.500,57 punti (1,02%) e Ftse Mib a 22.133,21 punti (-0,99%).
A Piazza Affari spicca il crollo di Fca (-6%). Secondo gli analisti sarebbe dovuto a nuove regole per le importazioni in Cina, a un report di Goldman Sachs e a prese di beneficio.
Sul fronte valutario l’euro si riporta in area 1,185 in vista della riunione Bce della prossima settimana, in cui potrebbe essere annunciata una riduzione degli acquisti mensili di titoli da 60 a 40 miliardi a partire da gennaio. Il dollaro è in calo anche rispetto allo yen, a 112,4.
Fra le materie prime perde terreno il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 51,2 e 57,5 dollari al barile, mentre l’oro torna in area 1.288 dollari l’oncia approfittando della debolezza del biglietto verde.
Scarsi movimenti sull’obbligazionario con il Btp decennale al 2,02% e il differenziale dal Bund intorno a 162 punti base.
























