In Liguria nel 2014 sono morte 5.886 persone a causa di un tumore, 5.567 per un tumore maligno, un tasso standardizzato di 25,65 ogni 10 mila abitanti. Si tratta della prima volta sotto le seimila unità dal 2003, ultimo anno disponibile nella serie storica Istat.
Il tasso più alto è sui tumori alla trachea, ai bronchi e ai polmoni e nella categoria “altri” (la statistica Istat per esempio non categorizza il mesotelioma pleurico, che colpisce particolarmente la Liguria (a causa del lavoro con l’amianto non in condizioni di sicurezza).
Gli utlimi dati pubblicati sul report “I numeri del cancro in Italia“, settima edizione, curato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana dei registri tumori (Airtum) evidenziano il trend delle diagnosi (a livello nazionale): ogni giorno in Italia circa mille persone ricevono la diagnosi di tumore, il trend di incidenza appare in calo negli uomini e stabile nelle donne.
I tumori diagnosticati più frequentemente sono il carcinoma del colon-retto, della mammella, del polmone e della prostata. L’incidenza aumenta con l’avanzare dell’età perché si accumulano i fattori cancerogeni e diminuiscono le capacità di difesa e i meccanismi di riparazione dell’organismo.
Le campagne di screening funzionano: il report evidenzia una riduzione netta
dell’incidenza di carcinoma del colon-retto e della cervice uterina (patologie per le quali i test di screening hanno la finalità di individuare lesioni premaligne che possono poi essere asportate, evitando lo sviluppo successivo della patologia neoplastica), mentre è stabile l’incidenza dei tumori della mammella.
Fumo, alcol, abitudini alimentari, fattori riproduttivi, esposizione a inquinanti ambientali, sono questi i fattori di rischio che possono aumentare la possibilità di sviluppare un cancro e non è un caso che la popolazione del Nord Italia abbia un tasso di incidenza maggiore rispetto al Centro e al Sud: 763,6 ogni 100.000 abitanti nei maschi e 514,6 nelle femmine.
La dieta mediterranea riduce il rischio di sviluppare un tumore del 10%, mentre l’obesità ne è il principale fattore. Secondo il report occorre anche fare attenzione al sale e agli alimenti conservati con questa sostanza, perché favorirebbe l’isorgenza del tumore allo stomaco. Il consumo di carne rossa è stata classificata dall’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come probabilmente cancerogena (evidenze limitate), mentre la carne conservata è classificata cancerogena sulla base di prove sufficienti per il tumore del colon retto: il consumo giornaliero di una porzione di 50 grammi di carne conservata aumenta in media il rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto del 18% e una pozione di 100 grammi di carni rosse lo aumenta del 17%.
Il tumore è la seconda causa di morte in Italia dopo le malattie cardiovascolari. La prima causa di morte oncologica è il cancro al polmone: 20% della popolazione, seguito dal colon-retto (11%) e dalla mammella (8%). Nelle donne la mammella è ancora al primo posto (17%), considerando che si tratta di una patologia con una delle più alte percentuali di sopravvivenza (87% a 5 anni), emerge che manca ancora una diffusa cultura della prevenzione.