Due funzionari del Rina sono stati messi agli arresti domiciliari e due ufficiali della Capitaneria di porto di Genova interdetti dai pubblici uffici nell’ambito dell’inchiesta della procura genovese su presunte irregolarità dei certificati per navi e traghetti rilasciati dal Rina.
L’inchiesta, coordinata dal pm Walter Cotugno e svolta dalla Guardia di Finanza, è un filone di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova il 7 maggio 2013, abbattuta dalla nave Jolly Nero della compagnia Messina & C., una sciagura in cui morirono nove persone. In totale le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sono 35.
In merito all’inchiesta il Rina in un comunicato “desidera manifestare piena fiducia nei confronti della magistratura”.
“Con riferimento all’indagine in corso il Rina – si legge nella nota stampa – ritiene, quindi, del tutto legittimo che la magistratura attui un’azione di verifica su un’attività rilevante come quella che svolge e, come sempre in questi casi, l’azienda sta collaborando per rendere disponibili all’autorità giudiziaria tutte le informazioni che possano essere utili”.
Il Rina “intende ribadire che applica nella propria attività tutta la normativa nazionale ed internazionale vigente ed è dotata dei modelli operativi previsti dal D. Lgs. 231/01”.
“L’attività svolta dal Rina – si sottolinea nel comunicato – è fortemente regolamentata, tanto che ogni anno l’azienda è sottoposta a più di 200 audit/controlli da parte di soggetti di verifica esterni, comprese le amministrazioni di bandiera, la Commissione europea e gli organisimi di accreditamento, questo a garanzia del suo buon operato”.