Chiudono contrastate una giornata interlocutoria, incerta e confusa, le Borse europee, prive degli orientamenti di Wall Street, chiusa per i festeggiamenti del President’s day.
Oggi si è riunito l’Eurogruppo chiamato ad affrontare la quesatione Grecia. Il presidente Jeroen Dijsselbloem ha annunciato che i ministri finanziari hanno raggiunto un accordo per preparare un’intesa definitiva con la Grecia (+1,01% la Borsa di Atene), sottolineando che l’attenzione non sarà rivolta solo all’austerità ma sarà spostata anche sulle misure sociali a sostegno della crescita e dell’occupazione.
Milano accusa un lieve calo, con Ftse Italia All-Share a 20.816,24 (-0,10%) e (Ftse Mib a 18.978,65 (-0,15%), Parigi ha ceduto lo 0,05% a 4.864 punti, Londra ha chiuso invariata a 7.299 punti, Francoforte ha guadagnato lo 0,6% a 11.827 punti.
I listini di Piazza Affari sono stati sfavoriti dal’incertezza politica interna, accresciuta dalla prospettiva di scissione nel Pd. A Londra ha subito uno scivolone Unilever (-7,31%) dopo il ritiro dell’offerta di Kraft, mentre a Parigi segnano il passo L’Oreal (-2,19%) e Peugeot (-1,4%), quest’ultima impegnata in consultazioni in Germania e Regno Unito per potersi aggiudicare le filiali europee di GM Opel e Vauxhall.
Tra le blue chip milanesi hanno perso terreno le banche (-2,44% Banco Bpm), Bper (-1,42%), Intesa Sanpaolo (-0,18%) e Generali (-1,41%).
Bene Fca (+1,41%), grazie alla vivacità dell’intero settore auto causato dall’operazione Peugeot-Opel.
Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,0620 dollari (1,0612 venerdì in chiusura) e in rialzo a 120,09 yen (119,80), mentre il rapporto dollaro/yen è a 113,09 (112,89).
In rialzo di oltre mezzo punto il prezzo del petrolio: il future aprile sul Wti segna +0,5% a 54,05 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent sale dello 0,7% a 56,2 dollari.