La nuova edizione della guida Slow Wine premia la Liguria: quattro chiocciole, il massimo riconoscimento per i vignaioli che interpretano i valori di Slow Food.
Numerose le novità che animano la nuova edizione: «La più rilevante riguarda l’assegnazione dei due principali riconoscimenti della guida, ovvero le chiocciole e i vini Slow. Una delle condizioni per ottenerli è l’abbandono dei diserbanti chimici in vigna: abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di mettere paletti ancora più restrittivi per tutelare maggiormente il territorio e chi ci lavora», raccontano Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, curatori della guida.
I confini rappresentano invece la seconda novità: «abbiamo aperto le pagine alle cantine slovene, separate dal continuum friulano solo dal corso della storia». Ultimi ma non meno importanti, sono annoverati in guida anche i 100 locali in cui bere Slow, per sensibilizzare al consumo intelligente in enoteca e al ristorante.
Ecco tutti i riconoscimenti ottenuti dalle cantine liguri:
4 chiocciole
Maria Donata Bianchi – Diano Arentino (Im); Santa Caterina – Sarzana (Sp); Walter De Battè – Riomaggiore (Sp); Cascina delle Terre Rosse – Finale Ligure (Sv).
4 bottiglie
Maccario Dringenberg – San Biagio della Cima (Im); VisAmoris – Imperia; Ottaviano Lambruschi – Castelnuovo Magra (Sp); Possa – Riomaggiore (Sp).