Probabilmente il nome Archimede non è stato selto a caso, visto che si parla di marittimo e quindi di “corpi galleggianti”.
Si tratta di una rete, di un consorzio di intenti che vede d’accordo tre centri di formazione liguri in ambito marittimo, capofila di un progetto che ha già raccolto altri sette partner: Cma (genovesi, esperti nella safety), Litav (spezzini, anche se presto si trasferiranno a Genova, specialisti nella navigazione, dalla simulazione alle cartografie elettroniche) ed Ente radar (genovese, storico ente formativo).
«L’esigenza di corsi è aumentata con l’imminente entrata in vigore della convenzione di Manila Stcw 2010, che introduce dall’inizio del 2017 maggiori obblighi – spiega la coordinatrice Anna Izzo – ma Archimede nasce per unire le forze, creando un prodotto variegato e di qualità, nello spirito dell’anti “tuttologo”. Insieme le varie società possono fornire una gamma di corsi più vasta, offrendo un servizio migliore al mondo armatoriale. Il nostro obiettivo è di gestire sinergie tra le parti, trovare nuovi partner e progettare corsi utili. Ogni azienda resterà comunque autonoma».
I partner che si sono aggiunti (non tutti liguri) offrono segmenti di formazione che mancavano al network, compresi corsi su richiesta specifica degli armatori: l’Accademia italiana della Marina Mercantile colma il segmento dei corsi direttivi e di allineamento; Lta (Logistic training academy) è forte sulla logistica integrata e sulla simulazione di carico e scarico merci; Wave Center (Chiavari) è specializzata nelle comunicazioni radio; Abb cura la formazione in ambito elettrico/elettronico; Altec è dedicata alla formazione in ambito security e a chi lavora per piattaforme petrolifere; GGallery si occupa di quella che è formazione health (salute) e dell’e-learning, la Dgr training di Bergamo si è focalizzata sulle merci pericolose, mentre l’Acma di Torre del Greco ha competenze sulla formazione per la sicurezza di gasiere, petroliere e chimichiere. Altre collaborazioni sono già avviate con la Marina Militare (per esempio nell’antifalla).
«Da un momento di crisi può nascere un’opportunità – dice Dario Domenighini a.d. di Cma – siamo nati nel 1982 e nel 1996 siamo arrivati a Genova, nel 2004 abbiamo ottenuto le autorizzazioni ministeriali, ma nel 2015 c’eravamo un po’ spaventati: il nostro principale cliente Costa Crociere aveva deciso di abbandonare Italia. Così ci siamo allargati, in vista della prospettiva di collegamento attraverso il Terzo Valico e, per giunta, da Amburgo abbiamo avuto buone notizie».
«La frenesia di questi mesi ci ha ulteriormente avvicinati per rispondere alle richieste di marittimi e compagnie – aggiunge Eugenio Massolo, presidente dell’Accademia della Marina mercantile, al di là dell’emergenza, come enti di addestramento dovevamo fare il salto in avanti, non dividerci il mercato, ma servirlo in modo più organico. La Liguria ha le potenzialità per fornire un polo di qualità per tutto l’alto Tirreno.
«Dopo 60 anni di attività – annuncia Giorgio Pitacco, direttore dei corsi dell’ente radar – abbiamo ampliato il numero di corsi: da 3 o 4 siamo passati a 12, siamo travolti dalle richieste, anche per il corso formatori, dagli 8-10 allievi alla settimana siamo arrivati a 30-40».
Lo sforzo del network sarà proprio anche di coordinare il calendario dei corsi.
«Fatta 100 la qualità dell’armatore per noi il 70% è prodotto dal bordo e il 30% dall’ufficio – sostiene Emanuele Bergamini, a.d. di Litav – il miglioramento passa anche attraverso l’esperienza: avevamo avuto un brutto incidente con l’incendio di una petroliera che aveva provocato addirittura la demolizione della nave, abbiamo conosciuto in quell’occasione l’operato di Cma e ci siamo resi conto che la formazione dell’epoca non bastava per fronteggiare quell’incendio e così abbiamo messo a punto un nuovo corso».
Per essere più vicina alle altre società di formazione Litav si sposterà dalla Spezia a Genova. I primi obiettivi del 2017 sono lo sviluppo di convenzioni con hotel e una maggiore facilità di trasferimento, ma anche intercettare fondi europei per non gravare gli armatori dei costi della formazione.