Questa mattina il Consiglio Regionale della Liguria ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Jan Casella (Avs) che impegna la Giunta a cercare una soluzione per evitare il licenziamento di 31 lavoratori della Esso Olii lubrificanti di Vado Ligure.
Il gruppo Esso ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 31 lavoratori dei 90 lavoratori dello stabilimento di Vado Ligure, tra i principali impianti nazionali nella produzione di oli lubrificanti.
“La scelta – scrive Jan Casella nell’odg – si inserisce in una strategia di delocalizzazione già in atto da anni, con la cessione di rami d’azienda e il progressivo trasferimento delle attività produttive verso Paesi con minori costi del lavoro, con conseguente desertificazione industriale e gravi ricadute sociali. Lo stabilimento di Vado non rappresenta un presidio isolato, ma è parte integrante di un sistema produttivo e portuale strategico per il territorio”.
La decisione aziendale ha provocato la reazione immediata dei lavoratori, che il 2 ottobre hanno organizzato un’assemblea straordinaria mentre i sindacati hanno proclamato uno sciopero di otto ore per il 3 ottobre, con corteo a Vado Ligure, raccogliendo anche il sostegno degli amministratori locali.
Il 7 ottobre si è svolto presso l’Unione Industriali di Savona un primo incontro tra vertici aziendali, sindacati e Rsu, durante il quale i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto il ritiro dei licenziamenti, avanzando possibili soluzioni alternative. Anche il Comune di Vado Ligure ha espresso forte preoccupazione per l’impatto sociale e produttivo della decisione aziendale, sollecitando un ripensamento dei piani e un confronto con le istituzioni.
La Giunta si impegna quindi a proseguire l’impegno già avviato dall’assessore regionale, mettendo in campo ogni iniziativa possibile, a livello istituzionale, sia attraverso la convocazione di un tavolo di confronto regionale, sia sollecitando l’apertura di un tavolo nazionale con il coinvolgimento di tutte le parti interessate per individuare soluzioni che evitino i licenziamenti e valorizzino il ruolo strategico dello stabilimento di Vado Ligure per l’economia e l’occupazione del territorio.