«Stando agli andamenti del 2015 e alle previsioni 2016 raccolte tra i brand nostri associati, gli Stati Uniti rappresentano un mercato ad alto potenziale di crescita, dove l’alta sensibilità e la radicata passione per la nautica offrono per l’eccellenza Made in Italy una grande opportunità». Così Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana, commenta i dati e le informazioni raccolti in occasione del salone nautico Usa “Yachts Miami Beach” che si è svolto dall’11 al 15 febbraio scorso. Diversi i brand associati a Nautica Italiana, della cantieristica dei grandi yacht, dei battelli pneumatici e dell’accessoristica, che hanno scelto il boat show di Miami come vetrina per presentare i loro ultimi modelli e i nuovi progetti in cantiere.
Dai dati rilasciati in apertura della manifestazione dal Nmma (National marine manufactures association), risulta che l’industria nautica americana ha continuato a crescere con un robusto incremento del 6% negli ultimi cinque anni e si prevede mantenga questo trend per i prossimi. La spesa complessiva in diportistica negli Usa nel 2015 ha superato i 37 miliardi di dollari. Sempre in base ai dati Nmma, si osserva che il 95% delle imbarcazioni utilizzate negli Usa sono prodotte localmente.
«Quel 5% di imbarcazioni non prodotte localmente – si legge in un comunicato di Nautica Italiana – è per lo più occupato da yacht di grandi dimensioni rappresentato da imbarcazioni prodotte dalle più grandi aziende italiane, pronte ad ampliare la propria presenza. L’offerta italiana va quindi ad intercettare la fascia più alta del mercato che cerca qualità, design ed eccellenza tipiche del Made in Italy. Allo stesso modo, la grande eccellenza produttiva dei battelli pneumatici e dell’accessoristica è in grado di cogliere nel restante 95% del mercato (per lo più occupato da imbarcazioni di dimensioni contenute sotto i 30 piedi) molteplici possibilità di incremento del proprio business. Il compratore tipico di questa fascia di modelli, infatti, stando alla Nmma, è espressione della middle class con un reddito inferiore ai 100,000 dollari annui; una fascia in cui cresce la ricerca di qualità e design a cui il “Made in Italy” può rispondere».
Giovanna Vitelli, vicepresidente di Nautica Italiana, aggiunge: «sia in termini di visitatori che di espositori, aumentati, il Salone di Miami è stato il barometro di un mercato che può crescere in modo molto interessante a livello mondiale. L’interesse per il prodotto made in Italy da parte del pubblico nordamericano, così come dei visitatori latini, è stato palese e, fortunatamente, lo abbiamo visto trasformarsi anche in contratti di compravendita su tutte le dimensioni. Inoltre, essendo il processo d’acquisto meno impulsivo anche da questa parte del mondo, diverse nostre aziende tornano a casa con trattative aperte che si concluderanno nelle prossime settimane».