I Comuni con i conti in ordine sono finalmente liberi dal patto di stabilità. È la principale buona notizia sottolineata dalla giornata di informazione proposta a Genova da Anci nazionale, Anci Liguria e Ifel Istituto per la finanza e l’economia locale “Legge di Stabilità 2016: risultati raggiunti e problemi aperti”.
Un’occasione per approfondire le principali novità introdotte dalla legge di Stabilità e il loro impatto sulla vita dei Comuni e delle comunità locali.
«Abbiamo attraversato anni duri per la finanza locale – sottolinea Pierluigi Vinai, segretario generale di Anci Liguria – con questa iniziativa abbiamo dato agli amministratori locali un’ulteriore opportunità per confrontarsi con autorevoli esperti a livello nazionale. Come Anci abbiamo fatto un’azione di negoziazione forte con il governo, ottenendo una legge sostenibile e propositiva. Il patto di stabilità impediva gli investimenti in opere pubbliche e in servizi ai cittadini. Restano tuttavia problemi aperti: il turn over del 25%, cioè ogni 4 pensionati un nuovo dipendente. Questo non favorisce il ricambio generazionale, i Comuni di piccole dimensioni hanno già dato, se va via uno non posso rimanere con zero. Sempre nell’ambito dei piccoli Comuni però abbiamo contribuito a far sbloccare i vincoli di committenza fino a 40 mila euro. Banalmente ora un piccolo Comune può svolgere autonomamente un acquisto di cancelleria per esempio».
«Il costante taglio di risorse è stato aggravato dalla continua incertezza normativa che ha reso ardua la programmazione della spesa – aggiunge Marco Doria, presidente di Anci Liguria – in generale i Comuni hanno affrontato la situazione con grande senso di responsabilità e rigore. Il sistema delle autonomie locali sì è dimostrato ancora una volta essenziale per la tenuta dello Stato e delle istituzioni».
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