M5S ha espresso in consiglio regionale preoccupazione per i piccoli commercianti, in seguito alle modifiche apportate dalla giunta al Testo unico sul commercio, l’assessore Rixi ha risposto che alla base del provvedimento c’è proprio l’intenzione di tutelare il piccolo commercio. «Siamo preoccupati – ha detto Marco De Ferrari, consigliere di M5S – per il destino sempre più nero dei piccoli commercianti, che si sono visti sopraffare dalla cosiddetta grande distribuzione. Lo diciamo da tempo, lo abbiamo ripetuto questa mattina in consiglio regionale con un’interrogazione a tutela del piccolo commercio e dei lavoratori privati dipendenti così messi a dura prova dalla sciagurata politica del Partito Unico in favore dei colossi della distribuzione».
Secondo De Ferrari, «ipermercati, centri commerciali sorgono ormai ad ogni angolo delle nostre città, affossando le tipicità del nostro territorio. Questa tendenza va al più presto invertita, così come va rivisto il modello di sviluppo (ma lo è davvero?) imposto dalla grande distribuzione, valorizzando la qualità dei prodotti e un consumo a misura d’uomo, in una logica di chilometro zero».
«Gli ipermercati – ha risposto l’assessore allo Sviluppo economico e al Commercio Edoardo Rixi – sono passati dai 9 del 2011 ai 13 del 2014, i supermercati da 211 a 250. È evidente che i Comuni avessero interesse a dare l’ok a nuove aperture per introitare legittimamente oneri di urbanizzazione, senza avere una visione d’insieme. Lo spirito delle modifiche al testo unico sul commercio è invertire questa tendenza, che ha ucciso il tessuto commerciale di molti quartieri, e dare regole, che saranno condivise con i Comuni e le associazioni di categoria, perché non si ripetano errori fatti negli ultimi anni, per esempio insediare grandi superfici di vendita in zone esondabili. Alla base della nuova disciplina c’è la tutela dell’ambiente e delle zone di pregio nei centri storici, la difesa del piccolo commercio e l’apertura a una vera e sana concorrenza che a breve termine consentirà l’aumento del potere d’acquisto da parte delle famiglie e, in prospettiva, sul medio e lungo termine, potrà determinare anche la riduzione delle grandi superfici di vendita».