Terzo Valico, ristrutturazione del nodo ferroviario e nuova diga foranea a Genova, numerose varianti dell’Aurelia, revisione della rete autostradale ligure e delle infrastrutture di accesso al capoluogo: sono molte le grandi opere – in parte finanziate attraverso il Pnrr, che ha assegnato alla Liguria maggiori risorse rispetto alle altre regione d’Italia – progettate per assicurarle collegamenti più agevoli con gli spazi oltre Appennino: con il resto d’Italia e con l’Europa. Genova non ha più soltanto il mare per proiettarsi sul mondo, sarà connessa in ogni direzione. Ma per riconquistare quel ruolo di snodo internazionale ricoperto in passato, alle connessioni materiali dovrà accompagnare quelle immateriali. Che utilizzano le reti informatiche, ma vanno ben oltre e più in profondità. Viaggiano attraverso i flussi culturali globali. Genova, come il nostro paese in generale, per attirare questi flussi può contare anche sul prestigio dell’arte e della cultura italiana, e sul suo patrimonio immobiliare di valore storico-artistico.
E a Genova intende operare Art Events del gruppo Valorizzazioni Culturali, attivo nella valorizzazione di immobili storici e nello sviluppo di progetti culturali. Il primo evento in città è previsto per fine settembre. Nata a Venezia dieci anni fa, Art Events si è espansa e consolidata a Milano, Padova e Torino, sostiene artisti, istituzioni, musei, fondazioni e gallerie fornendo un servizio completo per eventi e progetti espositivi temporanei, permanenti, sitespecific e digitali. Con l’obiettivo di fondo, perseguito dalla societá immobiliare del gruppo Cultural Real Estate Studio srl, di ridare vita a palazzi storici inutilizzati da anni, trasformandoli in fondazioni d’arte, musei o residenze per artisti, valorizzandoli e attirando capitali esteri.

«Oltre l’80% dei nostri interlocutori – dichiara a Liguria Business Journal Filippo Perissinotto, presidente del Gruppo Valorizzazioni Culturali – è straniero. Nelle nostre sedi attuali, e presto anche a Genova, oltre l’80% delle email e delle telefonate sono fatte da e per una galleria d’arte, una fondazione, un’azienda che vogliano realizzare nel nostro paese eventi rivolti all’estero. Si tratta di veicoli di attrazione di risorse finanziarie, energie e attenzione verso l’Italia. Per Genova le potenzialità sono immense, qui è possibile portare a nuova vita aree e siti attualmente poco valorizzati, ridando un ruolo centrale alla cultura della città, e rendendo possibile ai nostri clienti, soprattutto esteri, di scoprire e fruire dei suoi gioielli».
– Come operano Art Events e Culture Real Estate Studio?
«Art Events si occupa della gestione degli spazi e dei servizi necessari per l’organizzazione di un evento. È produttrice culturale di eventistica ma non si dedica all’esecuzione materiale, coordina i fornitori esterni per costruire al meglio e su misura allestimenti secondo le esigenze specifiche richieste dal cliente. La maggior parte delle volte struttura i contenuti culturali, a meno che non si trovi a lavorare con dei creativi puri. Ha collaborato con i più grandi artisti dell’eventistica nazionali e internazionali: in questi casi loro fanno la parte di pura creatività e noi la eseguiamo. Art Events supporta artisti, istituzioni, gallerie e collezionisti nel realizzare loro progetti espositivi. Durante la Biennale di Venezia e il Salone del Mobile di Milano le nostre location fioriscono ancora di più per fare da supporto ad artisti, studi d’architettura e designer. Art Events organizza anche attività di eventistica, per la moda, a Milano ma non solo, quindi ovviamente eventi come le classiche sfilate o showroom e installazioni dedicate a cavallo tra moda e arte come capita spesso con le varie fondazioni, e poi eventistica in generale per le aziende o per i privati. Il gruppo Valorizzazioni Culturali comprende, insieme ad Art Events, la ‘sister company’ Cultural Real Estate Studio, società immobiliare che si occupa di dare nuova vita a immobili storici lavorando con investitori di medio lungo periodo. Art Events invece lavora sull’evento temporaneo ed è divisa in 5 dipartimenti: arte, design, moda, eventistica privata ed eventistica aziendale. Culture Real Estate Studio ha a che fare con gli investitori e proprietari degli immobili, Art Events ha rapporti diretti con il cliente per il temporaneo».
– Gli immobili storici richiedono alti costi di manutenzione, sono generalmente beni patrimoniali illiquidi e devono osservare una normativa complessa, soltanto in certi casi generano business. Non per nulla in genere sono proprietà di enti pubblici, di banche o fondazioni…
«In realtà si tratta di asset class che possono produrre valore, per gli investitori e per la comunità. Bisogna saperli gestire».
– Quanto fattura il gruppo nel suo complesso?
«Nel 2024 aggregheremo un fatturato di circa 10 milioni».
– Genova è ricca di edifici storici, quando avete studiato la nostra città come possibile punto di sbarco li avrete tenuti presenti. Sono numerosi, però molti restano inutilizzati, o sottoutilizzati.
«Il nostro progetto post apertura Covid di aprire una serie di unità locali parte dal fatto che in Italia si trovano contesti di storicità pressoché ovunque, e soprattutto nelle città che hanno un passato importante. In questa fase a Genova e in Liguria stiamo selezionando immobili dove lavorare. Si tratterà di immobili riaperti anche dopo vari decenni di non uso, o già aperti come sedi di altri progetti culturali che noi andremo ad affiancare, o palazzi sedi di enti locali o di istituzioni, dove ovviamente la nostra attività sarà secondaria. Insomma, siamo interessati a vari tipi di immobili, tutti di pregio storico-artistico, e a varie forme di collaborazione, con un obiettivo: inserire Genova nel nostro calendario internazionale. Anche per gli eventi non abbiamo formule preconcette».
– State pensando a un collegamento immateriale di Genova con il resto del mondo?
«Sì. La cultura e gli eventi internazionali di cultura possono essere il soft power non solo di Genova ma dell’Italia, in un futuro, mi auguro, di maggiore centralità del nostro paese nel mondo, come Hollywood è stata il soft power dell’America nel secolo americano. Noi attualmente già lavoriamo per questo obiettivo».
– E a Genova quando produrrete il primo evento?
«Siamo ancora in fase di studio. In ogni caso sarà appena dopo l’estate, direi nel tardo settembre».