La sentenza della Corte costituzionale sulla portualità, «impone una riflessione su modi e tempi per proseguire nel processo di riforma e per un confronto, in tempi rapidi, sui contenuti di provvedimenti attuativi di quel piano, che effettivamente corrispondano alle esigenze di adeguamento del sistema dei porti nazionali, innanzitutto definendo compiti e funzioni delle Autorità portuali e la loro natura giuridica».
Lo afferma Assoporti a proposito della sentenza 261 della Corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale parte delle misure contenute nel decreto 133 del 2014, il cosiddetto “Sblocca Italia” e, in sostanza, ha stabilito che il piano strategico nazionale della portualità e della logistica debba essere adottato in sede di Conferenza Stato-Regioni. La norma censurata non prevedeva questo passaggio. A impugnare la norma, sollevando questione di costituzionalità era stata la Regione Campania.