Negli ultimi cinque anni l’Italia ha perso oltre 9 mila negozi di abbigliamento, attestandosi al 30 settembre scorso leggermente al di sopra dei 78.000 esercizi commerciali. Tra il 2019 e il 2023 il bilancio tra aperture e chiusure di attività nel commercio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati è quantificabile in una riduzione del 10,7%. In Liguria la percentuale è lievemente superiore (-11,7%) e la frenata è ancora più evidente tra le imprese individuali che hanno registrato una contrazione del -13,8%.
Questa è la fotografia scattata da Unioncamere e InfoCamere che riflette anche la forte crescita del commercio online, con sempre più italiani che scelgono internet per i propri acquisti.
A livello territoriale le vetrine calano in tutte le venti regioni. Ad eccezione di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, dove la variazione negativa è più contenuta, in tutte le altre regioni del Centro-Nord si registrano perdite superiori al 10%. Lazio, Lombardia e Toscana sono le regioni in cui la contrazione è maggiore in termini assoluti: quasi la metà della variazione negativa registrata a livello nazionale (-4.272 attività nel periodo in esame, pari al 46% del totale) è concentrata in queste tre regioni.
Entrando nel dettaglio della Liguria, il saldo tra aperture e chiusure nel quinquennio 2019-2023 segna -307 negozi di abbigliamento. A livello provinciale la contrazione maggiore si è registrata nella provincia di Imperia (-15,7%, con un saldo negativo di 65 esercizi commerciali), seguita dalla Spezia (-14,8%, che in cinque anni ha perso 51 negozi di abbigliamento), Genova (-10,4%, con 137 negozi in meno) e Savona (-10%, saldo tra aperture e chiusure in negativo di 54 unità).
Il declino nei cinque anni esaminati ha interessato fortemente le imprese giovanili under 35. La perdita registrata in termini assoluti è stata pari a 2.500 negozi, oltre il 26% delle attività. Scenario negativo anche per le imprese femminili (-4.717 unità, pari a un calo del -10,3%), e per quelle straniere, dove il saldo è negativo di circa 1.000 unità (-10,4%).