A Genova è in corso la manifestazione di protesta contro la legge di bilancio indetta da Cgil e Uil. Il corteo è partito questa mattina alle 9 dalla stazione marittima e, attraversando le strade del centro, raggiungerà la Prefettura di Genova, in largo Lanfranco per il comizio conclusivo.
Secondo gli organizzatori sono cinquemila i lavoratori e i pensionati arrivati a Genova con 13 pullman da tutte le province, tremila i partecipanti per la Digos. Lo scrive l’Agenzia Dire.
Lo sciopero di oggi, che durerà l’intera giornata e segue quello di venerdì 17 novembre, ed è per chiedere di alzare i salari, estendere i diritti, offrire un futuro ai giovani e fermare “il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati. Cgil e Uil lanciano l’allarme su sanità e sociale”.
A livello regionale secondo i sindacati la manovra del governo, così come proposta, potrebbe costare alla Liguria 61 milioni di euro, mettendo a rischio in particolare gli annunciati tagli alle liste d’attesa in sanità e i servizi nel settore sociale.
Altre tematiche liguri “calde” che Cgil e Uil portano oggi in piazza sono quelle del comparto industriale: “Serve una nuova strategia industriale per affrontare le crisi vecchie e nuove. Ansaldo Energia, Piaggio, Acciaierie d’Italia sono solo alcune delle industrie di respiro nazionale che attendono risposte serie e concrete dal governo”.
«No a una finanziata che, come al solito, fa cassa su lavoratori e pensionati e lascia libero chi ha fatto extra profitti ed è responsabile dell’inflazione, continua con i condoni e blocca le entrate di questo Paese», così il segretario generale della Cgil Liguria, Maurizio Calà, ripreso dall’Agenzia Dire.
Per il sindacalista, “c’è poi un problema salariale enorme: non hanno messo i soldi che servono per sgravare i salari e le pensioni, hanno bloccato la rivalutazione che avevamo conquistato”. Inoltre, si chiede Calà, “che cosa facciamo con questo atteggiamento autoritario rispetto ai sindacati, con le precettazioni. Con premierato e autonomia differenziata è un Paese che sta avendo un’involuzione molto pericolosa”.
A Genova anche la segretaria nazionale Uil, Vera Buonomo: “Siamo in piazza per dire no a una manovra iniqua e discriminatoria. Lo abbiamo fatto nelle poche occasioni di confronto con il governo su lavoro, fisco, previdenza. Oggi diciamo basta perché questo governo non guarda alle esigenze dei lavoratori e dei pensionati, ma soprattutto non guarda ai giovani e alle donne”. “Siamo contrari al pacchetto delle pensioni, vogliamo un fisco progressivo e invece questa manovra non guarda assolutamente alle esigenze del Paese reale”.