Genova capitale della Blue economy e centro propulsore hi tech grazie anche alla nascita e alla crescita di 50-100 nuove startup: sono alcuni degli obiettivi di fondo del Position Paper di Confindustria Genova per la creazione di condizioni più favorevoli alla nascita di startup e all’attrazione di investimenti che ne consentano lo scale-up presentato questa mattina dalla vicepresidente con delega a Startup e Formazione, Vittoria Gozzi, e dal presidente Umberto Risso.
Le proposte, rivolte alla Regione, sono: finanziamento a fondo perduto di progetti di orientamento all’imprenditorialità, innovazione e networking, fondo di sostegno per le startup e imprese innovative di piccola dimensione, iscritte da non più di 5 anni al Registro delle imprese, che intendono realizzare piani di investimento in ambito tecnologico, sviluppo del mercato degli operatori di venture capital per investire strutturalmente nel capitale di rischio delle startup e pmi su modello del fondo Lazio Venture di Regione Lazio.
«Il Position Paper – spiega Vittoria Gozzi – ha l’obiettivo di fare il punto sullo stato dell’arte nella nostra regione sulle start up in termini di presenza e di dimensioni, analizza alcune delle criticità del nostro territorio ma anche alcuni suoi punti di eccellenza che pensiamo di poter sfruttare. Le proposte riguardano progetti che attingono ai finanziamenti europei a disposizione della Regione, sono principalmente tre iniziative, a valere sui Fondi Por Fesr e sui Fondo Fse. Pensiamo che le iniziative proposte potrebbero sviluppare tra le 50 e le 100 nuove start up che avrebbero lo spazio per affermarsi. Gli interventi della Cdp utilizzano finanziamenti nazionali paralleli. Ci sono iniziative della Cdp in Liguria ma viaggiano su binari paralleli. Dovrebbero cumularsi con quelle della Regione».
Secondo Confindustria Genova, il continuo mutamento dei processi economici e dei mercati esige ormai una sempre più forte contaminazione e collaborazione tra università, centri di ricerca, aziende private, società civile e istituzioni, con l’obiettivo dello sviluppo di idee e soluzioni innovative. Gli spinoff dei centri di ricerca e in generale le startup innovative costituiscono un motore di tale percorso. L’obiettivo di una vera e propria politica dell’innovazione, entro cui si inquadrano le proposte del Position Paper, è quello di creare un contesto favorevole affinché le idee possano approdare sul mercato.
La Liguria è la regione con la percentuale di popolazione più anziana d’Italia, a sua volta il Paese più anziano d’Europa. In un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione, la quota di persone in età da lavoro tende a flettere, con previsioni infauste circa la futura crescita economica. L’attenzione alle fasce di età giovanili è cruciale per l’andamento demografico e, di conseguenza, economico. Su questo fronte, sebbene il saldo migratorio complessivo sia attualmente positivo, la regione subisce anche un significativo esodo di giovani qualificati (lavoratori, ma anche studenti).
Tuttavia la Liguria ha anche indiscutibili punti di forza: è una regione dove il sistema produttivo è fortemente orientato all’alta tecnologia (3.177 imprese per 27.400 addetti, secondo stime Confindustria Genova), che offrono prodotti o servizi di alto valore tecnologico e innovativo o che sono altamente tecnologiche nei loro processi produttivi. Un altro fattore positivo risiede nel ruolo centrale della Liguria in alcuni settori dell’industria nazionale ed europea, come, ad esempio, quello relativo all’Economia del Mare.
Inoltre, a Genova e in Liguria sono già attivi o in fase di avviamento progetti e percorsi volti a favorire la crescita (scale up) delle startup. Dalle attività di soggetti specificatamente dedicati – come gli incubatori certificati, (Wylab, D3AI, Bio4Dreams), le infrastrutture regionale di incubazione Filse BIC e l’Hub for Entrepreneurship (H4E) – ai progetti specifici quali, ad esempio, RAISE (il neonato ecosistema dell’innovazione finanziato con 120 milioni di euro del PNRR che vede capofila l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Università di Genova e il CNR), i fondi di venture capital di Cassa Depositi e Prestiti (FAROS a La Spezia e RoboIT a Genova).
Tuttavia sono necessarie ulteriori azioni per potenziare le relazioni tra i diversi soggetti interessati e aumentare sia la numerosità delle startup, sia la loro crescita dimensionale, anche con il ricorso ad attori specializzati e a misure di intervento che hanno avuto successo in altri contesti.
Sulla base delle best practices di alcune Regioni italiane in materia di misure e interventi volti a favorire la crescita dell’ecosistema dell’innovazione, Confindustria Genova ha individuato tre linee di intervento che ritiene possano essere fondamentali per sviluppare il network dell’innovazione locale, consolidare e accrescere le attività delle startup innovative, attrarre fondi di investimento privati che finanzino le realtà del territorio. Per ciascuno di questi obiettivi sono state analizzate le misure rivelatesi più efficaci introdotte dalle Regioni nella passata programmazione FESR e FSE. Tali misure sono state poi riadattate all’attuale contesto socio-economico e alle caratteristiche dell’ecosistema innovativo ligure.
Le tre misure che si propone di introdurre nella programmazione regionale 2021-2027 sono dettagliatamente descritte nel documento e riguardano:
I. Finanziamento a fondo perduto di progetti di orientamento all’imprenditorialità, innovazione e networking;
II. Fondo di sostegno per le startup e imprese innovative di piccola dimensione, iscritte da non più di 5 anni al Registro delle imprese, che intendono realizzare piani di investimento in ambito tecnologico;
III. Sviluppo del mercato degli operatori di venture capital per investire strutturalmente nel capitale di rischio delle startup e PMI – su modello del fondo Lazio Venture di Regione Lazio. Tale impegno potrebbe essere rivisto e ridotto nel caso Regione Liguria sia impegnata in progetti, con finalità analoghe, proposte da operatori specializzati.
Accanto a queste proposte, secondo Confindustria Genova è inoltre fondamentale prevedere misure che valorizzino il territorio locale in un’ottica di attrazione di startup da fuori regione: in questa particolare accezione uno dei principali progetti che viene proposto è la creazione di un welfare per le startup ricomprendente una serie di misure che Regione Liguria può mettere a disposizione con il fine di migliorare la vita lavorativa e privata dei titolari e soci di startup (voucher per affitto, asilo nido, trasporti e localizzazione aziendale). In un contesto di supporto all’attrazione di startup si inquadrano anche la creazione di percorsi agevolati nell’interlocuzione con i soggetti pubblici (Telepass Startup), il Centro Servizi Accoglienza ricercatori e tecnologi (già previsto dalla Strategia Digitale regionale), l’utilizzo delle forme di appalti pre-commerciali e apparti pubblici per l’innovazione per quanto riguarda gare e forniture del soggetto pubblico locale e il potenziamento di programmi rivolti ai giovani imprenditori.