«Le semplificazioni che la giunta comunale di Genova approva in queste settimane sono di fatto una complicazione per Aster. Siamo fortemente preoccupati delle modifiche imposta dal DG del Comune rispetto alle procedure di rottura suolo per la città di Genova».
A dirlo sono il funzionario Filctem Cgil Genova Fabio Barbero, il segretario generale Femca Cisl Liguria Romeo Bregata ed Elisabetta Colli della segreteria regionale Uiltec Liguria.
«Di fatto questa semplificazione − spiegano i rappresentanti sindacali − sottrae del lavoro ad Aster, lavoro che l’azienda svolge da più di 20 anni con le procedure richieste dal Comune stesso sul contratto di servizio».
«Siamo molto preoccupati perché questo depauperamento del contratto di servizio sta impoverendo questa azienda dei lavori economicamente sostanziali alla base del bilancio e della stabilità aziendale. Apprendiamo poi con stupore dell’eventuale percorso di assegnazione della manutenzione del verde del Comune di Arenzano, non siamo mai stati contrari all’allargamento del perimetro di competenza di questa azienda, anzi da un anno circa chiediamo un incontro specifico alla città metropolitana proprio su questo tema senza nessun riscontro».
«Abbiamo firmato accordi con questa amministrazione per far crescere questa azienda, stabilizzando equilibri spesso molto complicati come l’appalto sull’illuminazione, ma sempre con lo stesso obiettivo, rafforzare economicamente Aster. Questo ci sembra non stia avvenendo, anzi, sono senza dubbio aumentati i dipendenti e ben venga la riduzione della media anagrafica dei lavoratori, ma senza un contratto di servizio solido che vede obiettivi a lungo termine abbiamo il concreto timore che possa crollare tutto il sistema. Lavori “spot” legati al Pnrr danno l’impressione di aumentare il lavoro nell’immediato ma purtroppo non danno garanzie per il futuro. Vogliamo risposte immediate! Non crediamo più nelle parole. Fatti, ci vogliono fatti concreti per questa azienda che garantiscano il presente e il futuro di tutti i dipendenti», concludono i sindacalisti.