Droni in volo sul Parco nazionale delle Cinque terre ieri pomeriggio. All’Azienda agricola Capellini Luciano di Volastra (SP) si è tenuta una giornata dimostrativa dell’uso dei droni in agricoltura.
La simulazione è stata svolta da tecnici specializzati e istruttori di volo della società Eurodrone. I test svolti hanno riguardato la mappatura aerea dei terreni selezionati e la conseguente visione da parte dei partecipanti dei primi output ottenuti. Inoltre, in quest’occasione si è proceduto con una simulazione di irrorazione fogliare di sola acqua sulle vigne dell’azienda agricola.
Il progetto è stato realizzato da Coldiretti Liguria e Coldiretti Cuneo e rappresenta un primo passo verso quell’auspicata agricoltura di precisione che, nell’immediato futuro, deve trovare applicazione non soltanto in appezzamenti pianeggianti, ma anche nelle piccole e preziosissime produzioni agricole, tanto apprezzate in tutto il mondo.
In seguito la sperimentazione verrà ampliata anche alle Langhe di Cuneo, sito che, come il Parco nazionale delle Cinque Terre, da qualche anno è stata annoverata tra i territori italiani patrimonio dell’Unesco.
«Questa nostra sperimentazione − spiega Luciano Capellini, titolare dell’omonima azienda agricola − si colloca in un contesto di interventi più ampio, fatto di salvaguardia ambientale, benessere umano, sicurezza dei luoghi di lavoro, tutela del paesaggio e cultura del turismo del vino». «Tutto questo − dichiara Paolo Campocci, direttore di Coldiretti La Spezia − ha come obiettivo quello di realizzare, insieme a un’agricoltura di pregio, un percorso di ricerca che offra il minimo impatto ambientale e la maggior sicurezza possibili per chi opera in questi luoghi, oltre a un ambiente dal quale possa scaturire come obiettivo primario il benessere umano unito all’esaltazione delle bellezze che la natura ci riserva. Per secoli l’uomo ha modellato queste colline e costruito questo imponente paesaggio agrario per consentire la sopravvivenza umana. Anche per questo, noi oggi abbiamo l’obbligo sia di conservarlo che, se possibile, di migliorarlo, utilizzando tutta la tecnologia e l’innovazione a nostra disposizione».
Le prime sperimentazioni dell’uso dei droni in agricoltura messe in atto in questo caratteristico spaccato delle Cinque Terre, dunque, sono un’azione concreta per dare inizio a un percorso ben più ampio. La vite, nello specifico, è una pianta purtroppo soggetta a una lunga serie di rischi di varia natura. Grazie alla tecnologia è possibile intervenire su questo aspetto, riducendo l’utilizzo dei fitofarmaci attraverso un rapido sistema di intervento, di fatto oggi ancora assente. In virtù di ciò, l’utilizzo di droni in agricoltura consentirebbe di debellare le principali patologie della vite in maniera preventiva.
Oggi l’individuazione di sistemi di intervento tempestivo in caso di bisogno, siano droni o altri sistemi, concorrono altresì alla riduzione dei rischi da lavoro e consentono, al contempo, un minor impiego di trattamenti fitosanitari, sia di sintesi che biologici. Soprattutto in territori come questi, dove la conformazione naturale del terreno mette spesso a rischio l’incolumità degli operatori, la possibilità di utilizzare una tecnologia tale da limitare al minimo i pericoli per chi lavora rappresenta un aspetto fondamentale.