I piani e i progetti che si stanno attuando in Europa per ridurre e annullare fino al 2050 l’impatto della produzione di acciaio nell’emissioni di inquinanti e di gas serra sono numerosi ma, se l’innovazione sostenibile non lo sarà anche economicamente per le aziende, si correrà il concreto rischio di escluderne parecchie dal mercato.
È quanto emerso dal terzo convegno organizzato da Federmanager Liguria dedicato alla Smart Tranistion dal titolo “Steel Industry: eco-logical transition” che ha avuto luogo nei giorni scorsi e che ha visto la partecipazione delle più importanti aziende liguri del settore siderurgico.
La decarbonizzazione del sistema energetico dell’Unione Europea è un obiettivo primario che si cerca di raggiungere tramite programmi ambiziosi quali Horizon Europe, Green Deal, Shaping Europe’s Digital Future o European Battery Alliance che daranno priorità all’efficienza energetica puntando a una quota di almeno il 32% di energia rinnovabile e di almeno il 32,5% di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030.
Ruolo importante dovrà essere svolto dall’industria siderurgica dato che il fabbisogno mondiale di acciaio è previsto aumentare del 20% nel 2050 e che attualmente contribuisce per circa il 6-8% alle emissioni globali di CO2. Da ciclo integrale, infatti, si rilasciano indicativamente 2 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di acciaio prodotto mentre da ciclo elettrico le emissioni sono pari a circa 300-400 chilogrammi ogni tonnellata di acciaio prodotto.
Il settore siderurgico impiega 6 milioni di persone nel mondo, la leadership del mercato è della Cina che produce il 56,7% della produzione mondiale di acciaio, in Europa il 58% della produzione avviene da ciclo integrale con l’Italia quale secondo Stato produttore con una significativa prevalenza del ciclo elettrico.
Il presidente di Federmanager Liguria Marco Vezzani afferma: «Tutte le nostre aziende del comparto, leader nel mondo con importanti uffici in Liguria, si stanno attrezzando verso la direzione della transizione ecologica con anche soluzioni innovative: si tratta sia di competenze che affondano le loro radici grazie all’eredità di aziende come Italimpianti e Ansaldo sia di tantissime altre che hanno dato frutti che continuano a germogliare e di cui siamo orgogliosi».