Secondo uno studio recentemente pubblicato da Confartigianato, la Liguria ha il 20,1% di giovani under 30 classificabili come neet, un numero leggermente migliore rispetto alla media italiana (23,3%) ma nettamente negativo se confrontato a Regioni come il Friuli (13,6%) o Stati esteri come i Paesi Bassi (5,7%).
A illustrare i dati, il consigliere regionale della Lista Sansa, Roberto Centi, che ha interrogato la giunta sulle iniziative che intende adottare per affrontare in modo organico e fattivo il problema dei neet, alla luce dei dati che classificano la Liguria all’ultimo posto tra le Regioni del Nord Italia per percentuale di giovani inattivi.
«Oltre al dato in sé, l’aspetto che ci ha preoccupato maggiormente è la difficoltà da parte dei giovani liguri nell’essere coinvolti nei numerosi corsi e percorsi di formazione, spesso gratuiti o a costi contenuti, promossi dalla Regione. Devo sottolineare come in Liguria manchino una reale capacità di intercettazione di questi giovani e un’offerta formativa aggiornata e adeguata alle esigenze del territorio, che sappia garantire una certa programmazione e che non insegua solo le varie necessità di volta in volta», commenta Centi.
«Un altro aspetto preoccupante che si intreccia a questi dati – prosegue il consigliere regionale della Lista Sansa – è il dato relativo ai giovani che lasciano la Liguria. Il 25% degli studenti si iscrive in sedi universitarie di altre regioni e a livello lavorativo 12.400 giovani tra i 16 e i 34 anni, solo nel 2020, hanno avuto un impiego fuori regione, un dato cresciuto dal 13,9 al 17,1% tra il 2011 e il 2021».
«L’assessore Cavo ha risposto alla nostra interrogazione in modo dettagliato e fornendo dati interessanti – conclude Centi – Tuttavia siamo convinti che si possa fare di meglio, intercettando i neet in modo accurato, ingaggiandoli in una sfida personale che li porti fuori dal limbo in cui vivono, attraverso opportunità di tirocini, di apprendistato, di lavoro e di ulteriore scolarizzazione, in primis partendo dal potenziamento degli Its liguri, che devono essere legati ancor di più ai diversi territori. Anche l’offerta formativa nel suo complesso, quindi, va adeguata sempre di più alle esigenze dei contesti per risultare più efficace e più al passo coi tempi».