Nessuna novità di rilievo nello scenario economico internazionale, dove permangono i timori di inflazione, di strette monetarie da parte delle banche centrali e di crisi energetica, e le Borse europee al termine di una seduta condotta attorno alla parità hanno chiuso con variazioni modeste. Il Ftse 100 di Londra segna +0,19%, il Dax 40 di Francoforte +0,27%, il Cac 40 di Parigi-0,05%, il Ftse Mib di Milano +0,25%.
Sempre poco mosso lo spread Btp/Bund, attestato su 105 punti (-0-26%).
A Piazza Affari in testa al Mib è arrivata Enel (+2,53%), seguita da Exor (+1,39%) e Saipem (+1,34%), che ha firmato un accordo con Honeywell per la tecnologia digitale. Seduta negativa per i bancari e il risparmio gestito, con Mediolanum (-1,82%) e Intesa Sanpaolo (-1,63%) in coda al listino.
Sul fronte dei cambi, il dollaro si indebolisce e l’euro passa di mano a 1,163 dollari (da 1,16 ieri in chiusura) e 132,96 yen (132,61). Il cambio dollaro/yen è a 114,23 (114,09).
Riparte la corsa del greggio: i future del Wti di novembre salgono verso fine giornata a 82,9 dollari (+0,6%), ai massimi dall’autunno 2014, e il Brent dicembre scambia a 84,7 dollari (+0,4 per cento).