Una scogliera soffolta a protezione della spiaggia di Sturla e utile per favorire gli sport da onda. Nicolò Di Tullio, project developer di Genova Ocean Agorà, ha presentato al Blue Economy Summit il progetto che sta avanzando con il sostegno dei finanziamenti ottenuti dall’amministrazione comunale (è stato inserito nel Pon-Metro 2021-2026 come ha annunciato l’assessore comunale allo Sviluppo economico portuale Francesco Maresca), ma che è nato grazie a una call del Genova Blue District.
«Il nostro progetto – afferma Di Tullio – è stato accolto e premiato dalla giuria di stakeholder. Siamo un team di quattro persone: Luca Pulce, Massimiliano Omero, Filippo Perata e io, rispettivamente scienziato motorio, software architect in bioingegneria, ingegnere costiero e biotecnologo. Non mi aspettavo una tale attenzione per la blue economy sia grazie al blue district sia dall’amministrazione, che si è dimostrata ottimo interlocutore».
Goa intende creare una piazza in mare: «Vogliamo estendere la territorialità di Genova anche in mare, creando una piazza dove i cittadini possano spendere il loro tempo e creare socialità, mettendo a reddito un capitale inespresso».
Il concetto parte dal surf, ma è molto di più: si occupa di ridurre l’erosione costiera. «La tecnologia delle barriere soffolte, non parallele alla linea della costa, consente di creare una rampa per consentire alle onde di frangersi lontano dalla riva, facendo perdere forza, ma rendendole anche adatte al surf. “Uniamo la possibilità di fare sport con la ricerca scientifica e i vantaggi sono anche economici, oltre che turistici nell’ottica di destagionalizzare». Il progetto è stato accolto dal comitato olimpico internazionale e da premio Nobel Muhammad Yunus come buon esempio di social business.
Goa sarà delimitato da sensoristica smart per il monitoraggio dell’area.
«Si tratta di un progetto molto rappresentativo di ciò che cerchiamo di fare al Distretto, ha risvolti fortemente interdisciplinari, che toccano tutte le competenze – dice Michele Viviani, ex presidente del Centro Del Mare – è lo spirito con cui abbiamo creato il Centro del Mare, che vuol essere un punto per convogliare le competenze, rivolgendoci anche all’esterno, agli enti, alle aziende e al territorio».
Un progetto scalabile, ampliabile e riproducibile, come conferma Giovanni Caprino, direttore del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine. «Siamo molto orgogliosi di aver partecipato allo sviluppo di questo progetto. La sua validità sotto il profilo business è altissima – ha detto Caprino – è un progetto altamente esportabile. Genova ha creato Goa perché ha tutte le risorse, la cultura, la tecnologia per idearlo, ma potrà poi portarlo in tutto il mondo». Tra gli altri soggetti coinvolti in Goa, Ticass, Start 4.0, Job Centre, Cnr Liguria e Unige.