Genova ai primi posti in Italia per acquisti “green”. Secondo l’ultimo rapporto Ambiente Urbano dell’Istat, il capoluogo ligure si piazza al terzo posto, dopo Bologna e Venezia, per l’applicazione dei Criteri ambientali minimi (Cam) nell’acquisto di beni e servizi effettuati tra 2017 e 2019.
L’applicazione dei Cam, imposta dal Codice degli appalti alle amministrazioni pubbliche, ha l’obiettivo di incentivare le economie circolari locali e lo sviluppo del mercato sostenibile attraverso la leva della domanda pubblica, prolungando la durata del ciclo di vita dei prodotti e minimizzando il loro impatto ambientale.
Il rapporto dell’Istat si focalizza su una serie di indicatori dell’ambiente urbano. Una panoramica dalla quale, in linea generale, emerge un forte divario tra Nord e Sud del Paese. Per quello che riguarda il trasporto pubblico locale, la principale criticità consiste proprio nei forti squilibri territoriali. In molte città d’Italia, inoltre, circolano ancora molti autobus particolarmente vecchi e inquinanti: il 34,8% dei mezzi ha più di 10 anni.
Genova presenta ancora una sostanziosa quota di autobus classe euro 4 o inferiore, ma, allo stesso tempo, anche una notevole percentuale di mezzi euro 6 o elettrici. Considerando che i dati Istat sono relativi al 2019, e tenendo conto dei nuovi bus elettrici introdotti recentemente, è plausibile che, a oggi, la situazione abbia registrato ulteriori progressi.
Ancora ridotta, invece, l’offerta genovese di mobilità condivisa, quanto meno rispetto a città come Milano, Firenze e Bologna, dove il bike sharing viaggia tra i 70 e 110 mezzi ogni 100 mila abitanti, mentre Genova non arriva a 10.
Come aveva evidenziato anche la recente analisi di Legambiente “Mal’aria di città 2021“, le aree verdi urbane restano scarse a Genova e sotto alla media italiana.
Infine, l’inquinamento: il materiale particolato (PM2,5 e PM10), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3) sono gli inquinanti per cui è maggiormente riconosciuto un legame tra esposizione ed effetti sulla salute a breve e a lungo termine. L’Oms ritiene che il PM2,5 sia l’inquinante atmosferico più nocivo per la salute.
Nella Città metropolitana di Genova il rapporto Istat evidenzia il superamento dei limiti Oms per il PM10 e il PM2,5 (rispettivamente 20 e 10 microgrammi/metro cubo), con valori pari, rispettivamente, a 24 e 12 microgrammi/metro cubo.
Valore alto anche per il biossido d’azoto, vicino ai 60 microgrammi/metro cubo, rispetto a un limite di 40.