Si è svolta questa mattina l’assemblea dei lavoratori di Arcelor Mittal, convocata dopo il licenziamento disciplinare avvenuto in questi giorni per tre lavoratori.
La rsu e la segreteria Fim Cisl hanno espresso in assemblea “la solidarietà ai lavoratori con la speranza che possano dimostrare l’estraneità ai fatti imputati in sede giudiziale con un provvedimento che pare sproporzionato”.
La nota sindacale, a firma di Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria, e di Nicola Appice, coordinatore rsu Ilva Fim Cisl, precisa inoltre di non “aver ritenuto opportuna la mobilitazione proposta dalla Fiom con conseguente blocco dei varchi che rischiano di compromettere l’accordo sindacale che già è costato molte ore di sciopero e che ha permesso una gestione a rotazione di quasi la totalità dei dipendenti e che non produrrà nessun reintegro in quanto ormai in fase giudiziale”.
La Fim Cisl ribadisce poi la preoccupazione per la situazione di incertezza che ancora aleggia sul futuro della siderurgia e dello stabilimento di Cornigliano: “siamo legati all’accordo sindacale del 6 settembre che è stato messo in discussione. Servono risposte chiare dal governo, serve capire cosa succederà entro il 30 novembre. C’è bisogno di un tavolo di coordinamento per l’intero settore, ma ancor di più risolvere tutti i nodi in sospeso della vertenza ex Ilva così come era stato fatto con l’accordo del 06 settembre 2018”.
Preoccupazione espressa anche dalla Cgil Genova, che in una nota firmata dal segretario generale Igor Magni, accusa: «Il licenziamento di tre lavoratori nello stabilimento siderurgico di Genova Cornigliano sembra l’occasione per l’azienda di confermare tutto il peggio ci si potesse aspettare da ArcelorMittal. I delegati sindacali di ArcelorMittal, a causa dell’azzeramento della manutenzione agli impianti, hanno denunciato in più occasioni un aumento dei rischi per salute e sicurezza dei lavoratori; l’allarme è molto forte tra i lavoratori perché questo disimpegno dell’Azienda fa mal pensare circa il suo stesso futuro a Cornigliano, visto anche lo stato di continua incertezza per la situazione del Gruppo in Italia. Quanto sta accadendo a Genova sembra il tentativo di intimorire il sindacato e i lavoratori che hanno denunciato agli organismi preposti e agli organi di stampa lo stato di abbandono nel quale versa il sito; se questo è l’obiettivo che si prefigge l’odioso atto di tre licenziamenti, si sappia che la Cgil resterà in campo a difesa dei lavoratori, non solo quelli licenziati ma di tutti i dipendenti ArcelorMittal. La Cgil chiede che anche le istituzioni e la politica facciano sentire la propria voce. L’obiettivo deve essere comune: mettere in sicurezza la fabbrica e i lavoratori proprio a partire dai tre licenziati, difendere il lavoro e il futuro della città».