Il centrosinistra genovese sembra ancora lontano dall’avere individuato il proprio candidato sindaco, mentre il centrodestra pare convergere sulla figura dell’attuale facente funzione di sindaco, Pietro Piciocchi. La scelta del centrodestra a livello locale dovrà comunque essere confermata a Roma, nell’incontro tra le direzioni dei partiti. È una procedura consueta ma l’esito non è scontato.
L’agenzia Dire riferisce che due incontri organizzati quasi contemporaneamente per domani nel mondo della sinistra saranno seguite con attenzione dagli addetti ai lavori. Il primo è il convegno della Cgil, “Una e indivisibile fondata sul lavoro e sui diritti”, in programma alle 16 al Teatro della Gioventù: l’ospite d’onore è il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini, ma a parlare di lavoro, cittadinanza e referendum, tra gli altri, ci sarà anche il presidente dell’Arci nazionale, e genovesissimo, Walter Massa. Quello di Massa era stato uno dei primi nomi a saltare fuori come possibile candidato sindaco di una coalizione di centrosinistra, che in tal caso sarebbe stata a forte marchiatura progressista.
Il presidente dell’Arci si era tirato subito fuori dalla partita, con il desiderio di concludere il suo mandato romano ma secondo la Dire partiti e società civile potrebberoprovare a fargli cambiare idea: il suo nome metterebbe d’accordo l’ala più a sinistra della coalizione, le correnti più progressiste del Pd e potrebbe pure convincere parte del mondo centrista, non fosse altro che per antichi legami professionali e personali.
Il secondo incontro previsto per domani è quello organizzato dalla Fondazione Diesse, alle 17.30 al Circolo Pd Centro storico, per la presentazione del libro “La Liguria è (ancora) una regione del nord” di Maurizio Conti. A dialogare con l’autore, docente universitario di Economia, ci sarà, tra gli altri, la vicesegretaria genovese dei dem e vicacapogruppo in Consiglio regionale, Katia Piccardo. La candidatura civica di Conti sarebbe sponsorizzata soprattutto dall’ex segretario Pd, Simone Farello.
Non mancano i nomi dei possibili candidati della società civile. Ma a parte, forse, proprio l’inarrivabile Massa, osserva l’agenzia, non ce n’è uno che sembra scaldare particolarmente i cuori. Oltre a Conti, si potrebbe pescare sempre in ambito universitario, per esempio, con la prorettrice Adriana Del Borghi o la docente di Architettura, Silvia Pericu. Da Pericu a Pericu, nel fantacandidato è finito anche Andrea, l’altro figlio di Beppe Pericu, sindaco del G8, avvocato come il padre. Più fantasiose e difficilmente praticabili le strade che potrebbero portare a Marco Montoli, ex presidente del Ces.to, cooperativa sociale che gestisce i Giardini Luzzati, e a Domenico “Megu” Chionetti, storico portavoce della Comunità di San Benedetto al Porto e di don Andrea Gallo.
Anche sul fronte delle candidature più legate ai partiti politici si muove qualcosa, ma nulla che faccia pensare a un’immediata chiusura della partita. Sembra uscito, per una seconda volta e forse definitivamente, dal tavolo il nome di Roberta Pinotti, che però mesi fa si era chiamata fuori. Restando nel mondo Pd, la fuga in avanti di Armando Sanna che, prima sulle televisioni locali e poi sui quotidiani, ha certificato nero su bianco la disponibilità a essere della partita, non è certo piaciuta ai dirigenti locali del partito, peraltro già poco inclini a convergere su una sua candidatura, nonostante le oltre ottomila preferenze raccolte alle ultime regionali, di cui la metà nel comune di Genova. Più in silenzio nelle ultime settimane, con una strategia che qualcuno dice potrebbe essergli stata suggerita dall’ex governatore Claudio Burlando, un altro consigliere regionale campione di preferenze: il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo, che ha superato i seimila voti alle ultime regionali ed è stato il dem più votato nel territorio comunale di Genova. Chi non è mai uscito allo scoperto, per il momento, è invece l’ex segretario dem Alessandro Terrile, che nelle ultime ore ha incassato l’endorsement del deputato e sindaco di Bogliasco, Luca Pastorino, ma che è penalizzato dalla nomina ad amministratore delegato di Ente bacini in un porto all’epoca guidato politicamente dal centrodestra. Su di lui è stato inequivocabile il veto di Azione, che pure non ha fatto direttamente nome e cognome, mentre quello iniziale di Avs, con il passare dei giorni, potrebbe anche ammorbidirsi.
Resta il fatto che la settimana che D’Angelo aveva indicato come decisiva per definire i perimetri della coalizione è arrivata a metà e nuove convocazioni ufficiali per incontri, almeno per il momento, non sono partite.