Manca solo l’ufficialità dovuta alle ultime sezioni ancora da scrutinare, ma Marco Bucci sarà il nuovo presidente della Regione Liguria. Una vittoria arrivata al fotofinish nella corsa con Andrea Orlando, candidato del centrosinistra, distanziato di circa un punto percentuale. Alle 22:45 con 1756 sezioni scrutinate su 1785 il distacco è 48,81% contro 47,34%.
«Io sarò presidente di tutti i liguri, non solo di chi ha votato» dice Bucci nella conferenza stampa dopo la vittoria. Anche se poi scherza: «Io vorrei essere il sindaco della Liguria. Il nostro stile da sindaci, stare sul territorio, essere chiamati di notte se necessario, è un rapporto con i cittadini che ha un valore enorme. Essere al loro servizio».
Bucci ha commentato la vittoria: «Sono contento per la Liguria soprattutto, per i cittadini, perché hanno detto chiaro e tondo che vogliono crescere, continuare, rifiutano i signori del no e che non vogliono fare le infrastrutture e le cose. Abbiamo da fare cinque anni di grande lavoro. Genova non sarà lasciata da parte come qualcuno ha scritto. Il presidente della Regione Liguria deve occuparsi di tutti i cittadini. Lo faremo con forza, determinazione e orgoglio».
Orlando ha chiamato Bucci per augurargli buon lavoro e lui conferma: «Mi ha chiamato Andrea Orlando, è stato molto gentile, gli fa onore. Lo ringrazio. Ma sono stato dispiaciuto dai toni falsi e dagli insulti della campagna elettorale: anche leader nazionali mi hanno messo in bocca parole che non ho mai detto. Però da tutte le persone che ho incontrato ho ricevuto stima e affetto».
Poi, in conferenza stampa, tocca diversi temi: «La buona Liguria non torna indietro e di questo siamo tutti estremamente orgogliosi. Il primo atto che farò da presidente sarà la nomina dei commissari e dei project manager per i nuovi ospedali e le liste d’attesa». Poi afferma che guarderà le carte e deciderà, com’era successo con la giunta Doria che lo aveva preceduto a Palazzo Tursi, «cosa mantenere di buono e cosa invece cambiare subito».
A festeggiare l’elezione anche un post sui social della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria. Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti. Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia”.
Tra le tante dichiarazioni arriva anche la polemica politica di Matteo Renzi, dopo che Italia Viva si è sfilata dalla coalizione in polemica con il Movimento 5 Stelle: “Auguro buon lavoro a Marco Bucci, nuovo presidente della Liguria. Spero di cuore che faccia bene, perché questa regione ha bisogno di una leadership forte e credibile dopo gli scandali e le polemiche. Saluto la battaglia di Andrea Orlando: ha combattuto una partita equilibrata e ha perso per un pugno di voti. Oggi ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva. Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l’esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione”.
Lo stesso Bucci, interpellato in conferenza stampa sulla questione, commenta: «Se fossi Orlando, dopo il veto di Conte e lo strappo di Grillo, prenderei i miei cari amici e gli farei un mazzo così. Ma non voglio fare il suo lavoro. Se le persone in una coalizione si permettono di comportarsi così non ci siamo. I panni si lavano in casa. Certamente, se fossero stati con me o andavo via io o andava via la coalizione». E parla di unità: «Abbiamo fatto un grandissimo lavoro di squadra. Si vince perché si è assieme, chi pensa di vincere da solo è un illuso».
Adesso si apre la partita per il Comune di Genova: «Piciocchi da vicesindaco prenderà in mano il Comune e lo porterà sino alle elezioni». Sul risultato di Genova, dove il Pd è il primo partito, commenta: «È presto fare analisi quartiere per quartiere. Devo riconoscere che il Pd ha acquisito parecchia forza. Va bene così. Prima bisogna capire il problema, poi trovare soluzioni. L’astensione è certamente un problema. Abbiamo lavorato molto per portare a votare tutti. Bisognerà capire bene perché non hanno votato, magari perché qualcuno ha sempre detto le stesse cose. Vedo un disappunto perché abbiamo tanti cantieri e nella storia si sa che quando si fanno tanti cantieri c’è gente che non gradisce il disagio».
Per la giunta parla di una tempistica di almeno due-tre settimane.