“Il quadro che va delineandosi in questi giorni rispetto al sistema di corruzione e perseguimento di interessi privati che governava la nostra Regione è di una gravità inaudita. L’estensione di questo sistema malato non è ancora del tutto chiara e non coinvolge al momento – dal punto di vista penale – l’operato dell’Amministrazione comunale. Eppure molti sono gli elementi di ambiguità su quanto compiuto dall’Amministrazione Bucci in questi anni”. Per questo il Gruppo Pd Comune di Genova chiede la rimozione di Marco Bucci dall’incarico di commissario straordinario alla ricostruzione del Ponte Morandi e al tunnel subportuale.
Il consigliere Alberto Pandolfo dichiara: «I documenti sulle erogazioni private depositate alla Tesoreria della Camera dei Deputati rivelano che per la campagna elettorale del 2022 il sindaco di Genova, ha ricevuto 140 mila euro di donazioni, di queste, la metà è arrivata dal Comitato Giovanni Toti e dalla Lega Liguria, che ne avevano ricevuti – in quel periodo e per somme cospicue – a loro volta, da operatori portuali oggi al centro dell’inchiesta che sta conducendo la Magistratura, che deve continuare a compiere il suo lavoro in modo assolutamente indipendente. Ho chiesto che i dati relativi alle erogazioni private in favore della campagna elettorale 2022 del sindaco Bucci venissero condivisi pubblicamente in aula, senza dover fare una richiesta di accesso agli atti, per sgomberare il campo anche del filo conduttore che da Esselunga porta alla Fondazione Change, che fa capo a Giovanni Toti, e che è una vera e propria banca, che ha incassato in questi anni dai privati oltre 2 milioni di euro, riversati in parte nella campagna elettorale della lista ‘Liguria al Centro – Toti per Bucci’, i cui esponenti oggi siedono nella giunta del sindaco Bucci. Da Piciocchi, però, non ho ricevuto alcuna risposta»
Davide Patrone aggiunge: «Da anni denunciamo e ci opponiamo allo sviluppo urbanistico imposto alla città dalle Giunte Bucci. Uno sviluppo urbanistico miope, disallineato rispetto ai bisogni dei genovesi, a esclusivo traino della grossa distribuzione che ha precarizzato il lavoro, privatizzato lo spazio pubblico e cementificato Genova. Secondo la ricostruzione della procura, il manager di Esselunga Francesco Moncada avrebbe corrotto il presidente della Regione Toti tramite il finanziamento elettorale alla lista del presidente, avvenuto anche in occasione delle amministrative del 2022. Dato che due su tre dei supermercati Esselunga hanno necessitato di una variante al Piano Urbanistico Comunale − San Benigno e Sestri Ponente − e che c’è stato quindi un intervento importante da parte del Comune, abbiamo chiesto chiarezza sui rapporti tra l’amministrazione e l’azienda e di spiegare quale fosse l’interesse pubblico in quell’operazione. Abbiamo altresì chiesto perché non si sia ritenuto di aggiornare in via cautelativa la conferenza dei servizi sulla pratica di Esselunga, tenutasi venerdì scorso, in attesa di una maggior chiarezza del quadro».
Il capogruppo e segretario del Partito Democratico Simone D’Angelo commenta: «’Le mani sulla città’ così avevamo definito il sistema di potere a cui abbiamo assistito in questi anni nella nostra regione. Le responsabilità penali verranno accertate, ma quelle politiche sono chiarissime: una costante manomissione del piano regolatore volta a favorire speculazioni edilizie e interessi particolari, come nel caso della grande distribuzione. Non si può non interrogarsi sull’agenda politicamente ingiusta e dannosa per la città che abbiamo sempre avversato, portata avanti tra il presidente Toti e il sindaco Bucci, che alla luce di quanto sta emergendo potrebbe anche essere frutto dei condizionamenti dei soggetti economici coinvolti nel sistema di corruzione che le indagini stanno facendo emergere. Chiediamo al governo la rimozione di Marco Bucci dal doppio ruolo di Commissario per la Ricostruzione del post Morandi e il tunnel subportuale».