La Regione Liguria si affiderà a un advisor esterno per verificare i conti delle aziende sanitarie e ospedaliere, che hanno chiuso il bilancio complessivo del 2023 in rosso. Lo riferisce l’agenzia Dire.
Secondo l’agenzia, Alisa, l’azienda ligure sanitaria, ha dato mandato a un raggruppamento di imprese guidato da Kpmg, per un importo di 450.000 euro per il 2024, scatenando la reazione delle opposizioni.
“In queste ore l’assessore alla Sanità di Regione Liguria ha annunciato un investimento di 450 mila euro per l’analisi e il riordino dei conti, affidandosi a società private di consulenza. Un annuncio fatto in pompa magna ma che dimostra, ancora una volta, la mala gestione della sanità da parte della Giunta Toti. Con l’arrivo di Kpmg Advisory la Sanità in Liguria diventa un puzzle indecifrabile tra assessorato, Alisa, cinque Asl e tre aziende sanitarie. Una sanità che è un rebus”. A commentare la notizia è il capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale e vicepresidente della Commissione II Salute Gianni Pastorino.
“Se si è deciso di investire soldi pubblici per controllare e sanare i bilanci evidentemente c’è stata una gestione completamente sbagliata da anni – aggiunge Pastorino -. Ricordiamo che Alisa opera nella nostra regione da almeno sette anni e mezzo, quali sono i suoi compiti se non fare attività di programmazione, coordinamento e controllo? Inoltre l’Assessorato si rende conto solo ora che ci sono problemi nei conti della sanità ligure? Non abbiamo bisogno di una società di controllo ma di una squadra di psicoanalisti perché si decide di spendere altri soldi pubblici per fare qualcosa che non riguarda le prestazioni sanitarie. Ci dicessero invece quanti soldi vengono spesi in consulenze da parte di Alisa e dalle strutture sanitarie. Questo è l’ennesima prova di chi afferma la propria incapacità”.
“Nel corso degli anni ci sono state molte mie interrogazioni e di altri esponenti dell’opposizione in Consiglio regionale in cui chiedevamo chiarezza sui conti delle aziende sanitarie liguri – dice Pastorino – e ci è sempre stato risposto che andava tutto bene, che non c’erano problemi. Addirittura si è arrivati a certificare bilanci come quello di Asl 4 anche se palesemente in deficit. Ora ci si sveglia e si gettiamo 450 mila euro dalla finestra. Insomma un’altra presa in giro per i cittadini e le cittadine liguri”.
Anche il capogruppo del Partito Democratico in Regione Luca Garibaldi interviene sulla consulenza esterna richiesta per tagliare i servizi sanitari liguri: “La decisione di affidare la gestione dei conti della sanità ad una società di consulenza esterna è estremamente preoccupante. Negli stessi giorni in cui si diffonde un appello sulla sanità pubblica da salvare di fronte alle prospettive di definanziamento, la Giunta e Alisa affidano a una società esterna, al costo di 450mila euro, il compito di indicare dove tagliare nel sistema sanitario pubblico per rientrare dal disavanzo. Se ci sono meno soldi a disposizione delle Asl, ci saranno meno servizi. In più questa scelta certifica un ennesimo fallimento”.
“Alisa era nata per programmare e gestire la sanità regionale, i budget e lo sviluppo dei conti in sanità, in rapporto con le Asl. Ora è stata dapprima commissariata prima dalla Giunta, con l’ennesima cabina di Regia, e poi affiancata pure da un soggetto esterno, con oltre mezzo milione di euro di consulenza. Un carrozzone da 400 milioni di euro e da oltre 200 dipendenti che neppure la Giunta ritiene in grado di gestire la sanità, ma che viene tenuto in piedi a dispetto di tutto. Chissà se la società di consulenza proporrà di chiuderla, visto che è inutile e dannosa, o si concentrerà su proporre di tagliare sui servizi ai cittadini”, conclude Garibaldi.
Secondo il consigliere regionale di Azione Pippo Rossetti “Alisa aveva quegli stessi compiti, uniformare le attività delle Aziende sanitarie e controllarne ogni aspetto . Cosa che ci eravamo aspettati anche dalla Struttura di missione nata nel 2021 e che ora proseguirà come una cabina di regia. Il problema però non è tanto il controllo di gestione, ma le strategie e le scelte politiche che sono state fatte e che nel giro di pochi anni hanno ottenuto il peggior risultato possibile: l’aumento delle cure prestate fuori Regione, l’aumento del disavanzo regionale, il personale pubblico molto sottodimensionato e un incremento costante delle attività degli enti accreditati, l’aumento al ricorso a prestazioni private a carico delle famiglie”.
“Dopo tanti anni di governo – osserva Rossetti – leggere che la Regione deve dotarsi di dati uniformi e trasparenti per armonizzare le attività agli obiettivi strategici e di procedure per reperire i dati aziendali per programmare i Lea (Livelli essenziali di assistenza) – e condividere queste conoscenze con gli operatori – induce a chiedere cosa abbiano fatto tutti i diversi livelli di governo del sistema sanitario regionale. Richiamiamo la necessità di superare sotto il profilo funzionale l’attuale Alisa, fare le scelte politiche che si discutono da anni e consentire alle aziende di fare ciò che è risaputo e necessario, senza paura di scontentare questo e quello e quindi di perdere consenso”