“Il presidente Toti, dà una lettura dei dati Istat sull’occupazione in Liguria che non rispecchia affatto la realtà, ma si incentra nello strumentalizzare i dati solo per intestarsi falsi meriti. Tutta Europa segna, dalla fine dell’emergenza Covid, record occupazionali, ma nessun amministratore locale europeo sembra così convinto di avere il merito esclusivo di questi risultati”. La scoccata arriva da tre rappresentanti del Pd Liguria: dal segretario regionale Davide Natale, dal responsabile lavoro Simone Ziglioli e dal responsabile economia della segreteria Pd Liguria Matteo Bianchi.
“Solo Toti fa propaganda intestandosi così testardamente i risultati – scrivono i tre in un comunicato stampa -, senza peraltro spiegare quali sarebbero le politiche totiane che avrebbero fatto aumentare l’occupazione: forse il disastro nella sanità? Forse il continuo esodo di giovani qualificati verso le città del Nord o all’estero per studiare e lavorare? Forse il disinteresse con cui ignora le crisi industriali? Forse i pestelli gonfiabili sul Tamigi?”.
I tre rappresentanti Pd passano a elencare le criticità: “Il grosso problema di questi dati è che continuano a non crescere i redditi dei lavoratori liguri e su questo la Regione amministrata da Toti è inerte. Rimane alto il numero degli incidenti sul lavoro, e la Regione guidata da Toti non assume personale sufficiente preposto a controllare le aziende. Inoltre non si investe sull’apparato produttivo e industriale, che potrebbe tornare a essere il traino dell’economia ligure e che resta un comparto in grado di produrre lavoro di qualità; palese è l’esempio savonese dove si sono persi solo nel comparto industriale 2000 posti di lavoro”.
“La crescita del lavoro indipendente, spesso, non è figlia di scelte del lavoratore, ma nasconde forme mascherate di lavoro precario che si sostituiscono al lavoro dipendente tradizionale a discapito dei diritti e dei salari dei lavoratori. In Liguria serve una forte azione per la sicurezza sul lavoro e un piano straordinario per i giovani, a partire dall’esigenza di dare risposte ai Neet (i giovani che non studiano e non lavorano), e per trattenere in Liguria i troppi giovani che emigrano per studio e lavoro”, aggiungono.