Ancora problemi per l’inquinamento soprattutto da biossido di azoto e un’incidentalità che vede ben 8,4 morti e feriti ogni mille abitanti all’anno. Un dato, quest’ultimo, che mette Genova al secondo posto in Italia dopo Firenze. Il capoluogo ligure deve fare ancora strada verso gli obiettivi del 2030. Lo testimoniano i dati ufficiali raccolti e diffusi da Legambiente Liguria nell’ambito della tappa locale dedicata alla campagna CleanCities per promuovere una mobilità sostenibile a zero emissioni.
17 μg/mc di Pm10 la media annuale nel 2023 che è già un obiettivo raggiunto, mentre occorrerà diminuire del 3% la concentrazione di pm2.5 e addirittura del 29% quella da No2, appunto, visto che il dato attuale è di 28 μg/mc.
«Genova non è tra le città peggiori per questi dati, ma i miglioramenti appaiono molto lenti. Il valore del biossido di azoto è proprio uno dei più preoccupanti − afferma il presidente di Legambiente Stefano Bigliazzi − l’altra cosa sulla quale Genova non sta avendo il coraggio sufficiente è la questione della città 30 km/h. Questa decisione sta portando ottimi risultati sia dal punto di vista degli incidenti sia dal punto di vista dell’inquinamento. A Bruxelles, quindi in una grande capitale straniera, a Bologna, una città di medie dimensioni come Genova e a Olbia, una città di piccole dimensioni. E le amministrazioni sono di colore diverso quindi assolutamente al di fuori di ogni giudizio politico. Genova ha delle caratteristiche dove potrebbe funzionare perfettamente. Basti pensare che la velocità media delle auto è 28 km/h. Quindi mettere il limite a 30 significa semplicemente ridurre le accelerazioni e le frenate. Andando alla stessa velocità si fanno meno incidenti, si consuma di meno, quindi risparmiamo anche».
Secondo Bigliazzi gli ostacoli che al momento sta mettendo il ministro dei Trasporti Salvini non aiutano.
«Non chiediamo i 30 all’ora in corso Europa − aggiunge Bigliazzi − ma in corso Torino, per esempio, con semafori verdi tarati su quella velocità».
Legambiente suggerisce si spingere sulla mobilità elettrica, sullo sharing e il potenziamento del servizio pubblico oltre che il ritorno del tram, la cui archiviazione è stata definita «Una scelta sbagliata e incomprensibile − dice il presidente − oltretutto il primo luogo dove doveva partire era proprio la val Bisagno perché supererebbe i rischi di idraulici che invece ha lo Skymetro».
Romolo Solari, di Fiab Genova (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e del circolo Amici della Bicicletta Legambiente, elenca numeri spaventosi dal punto di vista dell’incidentalità: «Nel 2021 nelle aree urbane di Genova ci sono stati 3.686 incidenti stradali che hanno provocato 4.350 feriti e 15 morti. La statistica dei morti tiene conto solo dei morti entro 30 giorni dall’incidente, se la persona muore successivamente resta conteggiata nei feriti».
Di questi 3.686 incidenti la maggioranza dei feriti sono stati causati da autovetture: 1.871 (e 7 morti), ben 1.663 i feriti collegati a mezzi a due ruote (6 morti), 420 i feriti sui mezzi pubblici, 267 quelli dei mezzi pesanti (2 morti), 87 legati all’uso della bici. In 33 si sono dati alla fuga e 9 non sono stati registrati.
I pedoni morti nel 2021 sono stati sei. 609 i feriti. Nel 2022 i morti sono stati due, con 687 feriti. «I primi dati 2023 parlano di otto morti, quindi il trend non è in diminuzione» puntualizza Solari.
Il dato standardizzato di incidenti ogni 100 mila abitanti vede Genova al secondo posto dopo Firenze con 656. Per quanto riguarda i morti Genova è decima su 14 città: 2,67 morti ogni 100 mila abitanti.
«Secondo il report della polizia municipale genovese − spiega Solari − le prime tre cause di incidente con lesioni sono la distrazione, il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforo e la velocità troppo elevata. Peccato che le nuove modifiche al codice della strada sui controlli di velocità leghino le mani ai Comuni. Sembrano cose fatte apposta».
Per suffragare l’affermazione Solari mostra come a Pra’, dove è stato fatto un lavoro di semi-pedonalizzazione delle strade, il geoportale regionale sugli incidenti stradali mostri effettivamente meno situazioni gravi.
«Per questo ci chiediamo che fine ha fatto la delibera del primo giugno 2023 − domanda Solari − 1.030.000 euro di interventi deliberati su cui avevamo dato un giudizio positivo tra potenziamenti degli attraversamenti con le e nuovi semafori. In più avevamo avuto rassicurazioni sulla sperimentazione degli attraversarmenti a platea rialzata come c’è già tra Sestri Levante e Casarza Ligure, per esempio».
L’assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora annuncia: «I lavori sugli attraversamenti legati alla delibera iniziano a metà marzo perché i fondi sono arrivati quest’anno e riguardano le zone a maggior incidentalità. Sono circa una trentina. Mentre sulla platea rialzata si tratta di una sperimentazione che dovrebbe essere attivata su tre zone a Ponente, Levante e val Polcevera».
L’assessore spiega anche che l’amministrazione si muoverà per evitare l’occupazione delle bike lane (le strisce rosse che indicano alle biciclette dove transitare) da parte delle auto in sosta.
Sul tema dello sharing invece Campora è più realista: «Dopo un boom iniziale la bolla sta scoppiando. Sono imprese che non stanno in piedi dal punto di vista finanziario. I due gestori di scooter sharing in città credo siano in una situazione pre-fallimentare».
Una lettura più intelligente dei flussi veicolari sarà attuata a partire da maggio-giugno con l’installazione da parte di Autostrade di portali di accesso in tutta la città che saranno anche in grado di leggere le targhe.
«Cerchiamo anche di stimolare l’utilizzo dei parcheggi di interscambio − aggiunge Campora − a Ponente, forse non ancora troppo conosciuto, c’è anche quello di Genova Ovest gestito da Esselunga a 4,50 euro al giorno».
Elisa Paluan e Francesco Moledda della Fondazione Unipolis hanno presentato il progetto Waix di Daniele Salvatori, vincitore del bando MOB nella categoria “Proposte per il presente” di Fondazione. Il progetto vincitore Waix punta a promuovere un’attenzione maggiore verso la mobilità sostenibile nella città di Genova attraverso diverse proposte che toccano temi quali: l’ampliamento dei sistemi di pagamento sui mezzi pubblici, la sicurezza, l’accessibilità, la sensibilizzazione, fino all’ottimizzazione della mobilità studentesca e l’accesso ai servizi sanitari. Nella seconda metà di maggio è previsto