“Stare dentro il nostro tempo”, espressione tratta dal messaggio di fine anno 2022 del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha dato il titolo all’incontro che si è tenuto ieri sera all’Acquario di Genova, a cura della Compagnia delle Opere della Liguria. Come stare dentro il nostro tempo in uno scenario come quello odierno, governato dalla complessità e dai cambiamenti?
Hanno portato la loro testimonianza Bernhard Scholz, past president della CdO e presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Federico Solari, della Covim di Genova e Giuseppe Vajra, dell’Azienda agricola G. D. Vajra, di Barolo. Ha moderato Benedetto Lonato, presidente di CdO Liguria.
Covim produce caffè supportata dall’innovazione e dalla tecnologia. Stare dentro al proprio tempo per Covim significa rispetto della tradizione, innovazione e tecnologia, continuo aggiornamento attraverso la ricerca e lo sviluppo, l’attenzione ai trend di mercato e alle tendenze dei consumatori
Vajra, che produce Barolo e altri vini di qualità, è un’azienda di carattere familiare condotta da Aldo Vajra e dalla moglie Milena con la collaborazione dei figli Giuseppe, Francesca e Isidoro. Due generazioni che portano avanti la tradizione ma attente ai tempi: di recente, ha raccontato Giuseppe Vajra, l’azienda ha dedicato all’attività di packaging tre persone, decisione innovativa per una attività tradizionale ma che è risultata vincente.
La Regione Liguria, all’interno della programmazione dei fondi Ue 2021-2027, ha predisposto un fittissimo quadrimestre di apertura dei bandi per il sostegno degli investimenti delle pmi. Le tipologie degli investimenti sono svariate (in macchinari, digitalizzazione, avvio e sviluppo di start up, strumenti finanziari) ma puntano in sostanza a sostenere l’innovazione.
«Abbiamo visto – riassume Bernhard Scholz – che le nostre imprese si trovano di fronte a grandissimi cambiamenti che non possono subire ma devono affrontare. Bisogna domandarsi: dove voglio arrivare e come posso arrivarci. Bisogna avere ben chiari lo scopo e gli strumenti necessari per ottenerlo, in un mondo pieno di incertezze. Si è parlato anche del fatto che bisogna prendersi del tempo per riflettere su questo, non si può pensare solo all’operatività immediata, l’operatività non è fine a se stessa, è una conseguenza che nasce dalle idee. Idee dello scopo, del posizionamento sul mercato, dell’innovazione che si vuole portare avanti. Dai discorsi della serata è venuto fuori molto chiaro anche il fatto che le imprese italiane hanno un potenziale enorme, che permette loro di competere anche su scala internazionale con chi ha più grandi dimensioni. Le nostre imprese devono e possono contare sulla qualità, sull’innovazione dei prodotti e dei servizi. Nessuno può sapere che cosa il futuro ci porterà ma credo che possiamo essere fiduciosi sulla capacità dell’impresa italiana».
Secondo Benedetto Lonato «Da questo panel è emerso che bisogna accettare la sfida posta dai cambiamenti, che vanno cavalcati, non dobbiamo tirarci indietro. Siamo piccoli, siamo imprese che competono in un mondo di giganti ma non bisogna farsi prendere dalla sindrome del nanismo perché c’è grande volontà di innovazione, grande intelligenza. Lo hanno dimostrato quelli che hanno parlato stasera, piccole imprese che sanno vendere il loro prodotto grazie alla qualità e all’innovazione. E questo vale per tutta la Liguria. Si è discusso anche del problema del tempo, un problema enorme. Se sei piccolo devi puntare sulla qualità e per farlo devi avere attenzione per le persone, per il collaboratore, il cliente, il consulente, l’amico, devi aumentare la qualità di queste relazioni. E questo richiede saper riorganizzare il proprio tempo».