Nasce l’Osservatorio nazionale per la parità di genere, con obiettivo principale creare un contesto equo e inclusivo in cui uomini e donne abbiano pari opportunità e diritti.
L’idea prese corpo in un evento di formazione organizzato da Creis, il Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile, dalla Federazione dei professionisti (Fdp) e dall’Ente di certificazione Autenticert lo scorso 12 luglio dal titolo “La certificazione di genere: da una visione culturale sanzionatoria nei confronti delle aziende ad una visione premiante, per stimolare un cambiamento autentico verso la parità di genere”, tenutosi al Palazzo della Provincia di Bari.
Vicepresidente del Creis, Valeria Maione, già docente di Economia del lavoro e Statistica dell’Università di Genova, reggente della filiale ligure della Banca d’Italia dal 2011, oltre a essere stata consigliera per la parità in Regione Liguria dal 2001 al 2016, è impegnata da anni sul fronte dei diritti delle donne e della valori, azione del ruolo femminile in ambito occupazionale e retributivo.
«L’osservatorio è nato dalla volontà non solo di Creis ma anche della Federazione Professionisti, con l’impegno di riuscire a fare buona cultura di settore a partire dalla raccolta di ricerche e statistiche, soprattutto per sensibilizzare i decisori pubblici sulle cause nascoste delle disparità e organizzare interventi di educazione sul tema della parità di genere, partendo ad esempio dalla discriminazione sul lavoro – spiega Maione -. L’Osservatorio permetterà inoltre di comprendere le dinamiche che generano la discriminazione femminile, che sono sostanzialmente di natura culturale».
Come rilevato dalla Commissione europea nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, ad oggi nessuno Stato membro ha realizzato la parità tra uomini e donne, i progressi sono molto lenti e persistono divari di genere nel mondo del lavoro e delle retribuzioni, nell’assistenza e nelle pensioni, comprese le posizioni dirigenziali e la partecipazione alla vita politica e istituzionale. La parità e l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile che gli Stati si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.
«La creazione dell’Osservatorio sulle pari opportunità − aggiunge Maione − rappresenta una forte risposta per raggiungere l’obiettivo principale di creare un contesto equo e inclusivo in cui uomini e donne abbiano pari opportunità e diritti. Tra le azioni che verranno messe in campo dall’Osservatorio sono previsti il monitoraggio continuo, la formazione e una maggiore informazione sul tema, per favorire la parità di genere all’interno dei contesti aziendali delle micro, piccole, medie e grandi imprese. Sul nostro territorio lavoreremo in sinergia con tutti e cercheremo di rivitalizzare l’esistente, in particolare un altro osservatorio, Odige, facemmo a suo tempo nascere nella nostra università sotto la guida della prof. Arianna Pitino».
Le finalità dichiarate dell’Osservatorio sono la raccolta di dati e statistiche sulla disparità di genere, l’analisi delle cause e degli effetti delle diseguaglianze, la sensibilizzazione e l’educazione sul tema della parità di genere, la formulazione di raccomandazioni politiche e l’advocacy per l’implementazione di politiche inclusive. Importante la collaborazione con enti governativi, organizzazioni della società civile e settore privato per promuovere la parità di genere in tutti gli ambiti della società, compreso l’accesso all’istruzione, all’occupazione, alla salute e alla partecipazione politica.
Massimo Maria Amorosini sarà presidente dell’Osservatorio, guidato da un organo di amministrazione composto dai rappresentati di Creis Chiara Crisitini, Anna Maria Frasca, Valeria Maione, Serenella Molendini, che assume la carica di vicepresidente. Per Fdb i rappresentati del board sono: Claudio Cesaroni, che assume la carica di segretario, Laura De Bello, Sara Romano, Gian Paolo Venezia.
Nei prossimi mesi il tema del welfare generativo verrà sviluppato ed affrontato con iniziative ed eventi sui territori. «Per quanto concerne la Liguria – conclude Maione – vista la nostra caratteristica di regione più vecchia d’Italia, partiremo proprio dalla popolazione anziana per evidenziarne le potenzialità e penseremo a qualche fattiva iterazione con i giovani. Ne scrissi più di vent’anni fa. Ora che son vecchia anch’io mi intriga molto riprendere questo approccio ed ho già individuato interessanti interlocutori».