Un inizio lavori atteso dal 2012, quando, per mancanza di finanziamenti, la fermata della metropolitana di piazza Corvetto a Genova è stata realizzata “al rustico”, senza collegamento con la strada.
Oggi, grazie soprattutto al Pnrr, è stato consegnato il cantiere all’azienda esecutrice per l’avvio dei lavori di realizzazione.
Sarà pronta, secondo il cronoprogramma, entro giugno 2026.
Un intervento da oltre 56 milioni di euro, finanziati con il Pnrr-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (misura M2C2-investimento 4.2 Sviluppo trasporto rapido di massa), di cui 43,9 con decreto del Mit (448/2021) e 6,9 milioni dal fondo opere indifferibili (dl 50/2022) in cui il Comune investe 6,9 milioni.
La fermata rende più facile l’utilizzo della metro dei quartieri di Castelletto, Manin, Portoria e parte di Carignano, con una domanda di trasporto stimata in oltre 1,4 milioni di passeggeri all’anno. Di sicuro sarà determinante per l’incremento del Il progetto è compatibile con la futura realizzazione di un tunnel di collegamento con via San Vincenzo.
«Finalmente andiamo ad attivare una stazione attesa da 20 anni – commenta l’assessore alla Mobilità Matteo Campora – grazie ai fondi Pnrr e complementari messi a disposizione dal ministero dei trasporti per lo sviluppo del trasporto rapido di massa andremo a completare la stazione di Corvetto, lasciata incompiuta nel 2011 per mancanza di fondi».
I numeri
2.880 metri cubi di scavo archeologico
8906 metri cubi di scavo superficiale e profondo
1865 metri quadrati
305 tiranti per opere di sostegno
4 aree urbane coperte (Castelletto, Manin, Carignano, Portoria)
5 collegamenti verticali
La nuova stazione sotterranea di Corvetto si posiziona nella galleria tra le stazioni De Ferrari e Brignole, dove sono predisposte le banchine lungo linea. Per completare la stazione e renderla operativa saranno realizzati: l’atrio della stazione, il sistema di scale fisse e mobili tra banchina e mezzanino, la scala principale e di emergenza tra mezzanino e atrio, un sistema di scale mobili tra mezzanino e atrio di stazione (con allargamento del pozzo), gli ascensori di collegamento banchine-mezzanino-atrio, i nuovi locali tecnici e cavedi di collegamento con il piano banchine. Sarà risistemata anche la superficie del cosiddetto “collo d’oca” in viale IV Novembre.
«Siamo consapevoli che la convivenza con il cantiere potrà procurare dei disagi e per questo stiamo lavorando per mitigare il più possibile l’impatto, a partire dalla viabilità e dai parcheggi, per cui stiamo studiando soluzioni alternative», spiega l’assessore Campora.
A essere interessati sono i 150 parcheggi moto del collo d’oca: «Con le fasi di cantiere andremo anche parallelamente a individuare un congruo numero di parcheggi per moto che andranno a sostituire quelli interessati dal cantiere. Abbiamo già individuato alcune zone vicine, che saranno di circa 30-40 posti l’una. Su via Santi Giacomo e Filippo non ci sarà impatto per le attività commerciali». La fermata dell’autobus sarà spostata un po’ più indietro, mentre davanti agli accessi del pozzo di Corvetto sarà creata una piazzola per il cantiere logistico di trasporto che provocherà un’ansa nelle corsie della via, ma verrà mantenuto lo stesso carico stradale. I posti auto saranno comunque mantenuti per i residenti.
Per tutta la durata dei lavori la linea metropolitana resterà in servizio. Per dare informazioni ai cittadini sui lavori e sullo stato di avanzamento saranno allestite apposite cartellonistiche illustrative nei pressi del cantiere e sarà predisposto un infopoint con personale a disposizione della cittadinanza per domande e chiarimenti. La sede è stata individuata e verrà comunicata nei prossimi giorni
Vista la stratigrafia di interesse archeologico, con strutture di età post medioevale, medioevale, romana e preistorica, in coordinamento con la Soprintendenza sono state previste l’assistenza e la supervisione archeologica durante gli scavi. Oltre a sostituzioni e trapianti, tra cui lecci e aceri, saranno messe a dimora 18 nuove alberature di cui lecci e pini di Aleppo. Durante le fasi di cantiere verrà effettuato il monitoraggio del verde per controllare lo stato fitopatologico e di stabilità delle piante, le cui chiome saranno oggetto di periodico lavaggio e le base dei fusti di apposite protezioni. Gli alberi a essere interessati saranno quelli dell’aiuola del collo d’oca e saranno espiantati per poi essere conservati in attesa di essere ripiantati. «Abbiamo chiesto particolare attenzione per questa fase», puntualizza Campora
In parallelo l’amministrazione sta lavorando per aumentare frequenza e numero di convogli: «Attualmente sono in costruzione quattordici unità di trasporto − spiega Campora − fanno parte del finanziamento del prolungamento della metropolitana verso Levante e verso la Val Polcevera. Queste quattordici unità di trasporto assicureranno e potranno dare sia dei vagoni più moderni sia un servizio con più frequenza. Nel nuovo layout di quella che sarà la metropolitana tra quattro, cinque anni, avremo una metropolitana più estesa dove dovremo avere anche un numero di vagoni eh più ampi. per garantire comunque adeguate frequenze».
Il futuro
Il prolungamento a Canepari e Martinez sarà realtà entro due anni, mentre gli altri progetti di ulteriore allungamento sino a San Martino e Fiumara saranno oggetto di una call con il ministero dei Trasporti probabilmente a gennaio 2024. I progetti ci sono, ma non sono finanziati. Nella stessa call verranno richiesti fondi per il secondo lotto dello skymetro verso Prato e per il people mover di Erzelli. «Per ottenere una risposta − chiarisce Campora − ci vorranno sei mesi di tempo. Poi cercheremo anche fondi ad hoc sul trasporto pubblico di massa. Gli ultimi li abbiamo presi tre anni fa con opere ai primi posti in graduatoria».