Le misure decise dalla Cina per rilanciare il mercato dei capitali, tra le quali la riduzione del 50% dell’imposta di bollo sulle transazioni azionarie, hanno spinto le Borse europee che, accantonando i timori seguiti al meeting Fed di Jackson Hole e alle dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente della Bce, chiudono in forte rialzo la seduta odierna, mentre già Wall Street aveva aperto in rialzo (S&P +0,47%).
Milano segna +1,19%, Madrid +1,62%, Parigi +1,32%, Francoforte +1,03%. Spread Btp/Bund sui 168 punti (variazione -0,94%, rendimento Btp 10 anni +4,22%, rendimento Bund 10 anni +2,53%).
A Piazza Affari guida il listino principale Prysmian (+3,38%), seguita da Telecom Tim (+3,35%) in attesa del via libera del Consiglio dei ministri all’ingresso del Mef fino al 20% nella società della rete con il fondo Kkr. Positivi in generale i bancari, spinti dall’ipotesi di modifiche in Parlamento alla tassa sui cosiddetti extra-profitti. In coda Erg (-0,4%), deboli energetici e utility.
L’euro passa di mano a 1,0806 dollari (da 1,0779 venerdì in chiusura) e a 158,43 yen (157,73). Il dollaro vale anche 146,66 contro la divisa nipponica (146,26).
Sale il prezzo del gas sui 38 euro al MWh (+9%) per un possibile sciopero in Australia all’interno degli impianti di Chevron. In rialzo anche il greggio, con il Wti di settembre che scambia a 82 dollari al barile (+0,9%) e il Brent di ottobre a 84,9 dollari (+0,5 per cento).