Nella seduta di ieri, il Consiglio comunale di Genova ha approvato delibera di giunta che elimina il vincolo a servizi pubblici di Palazzo Galliera per alienarlo e venderlo alla partecipata Spim.
L’edificio risale ai primi dell’Ottocento: è incastonato tra Palazzo Tursi e Palazzo Albini, nella centralissima via Garibaldi. Conta 7 piani, di cui uno semi-interrato che affaccia sul cortile, con una superficie lorda totale di 3.701 mq e una superficie coperta di circa 550 mq.
La delibera, contestata dall’opposizione, è “Adozione di aggiornamento al Puc per individuazione della nuova sede del Municipio I Centro Est e conseguente eliminazione del vincolo a servizi pubblici gravante su Palazzo Galliera, al fine della sua alienazione”.
“Dopo le modifiche al Puc della scorsa primavera, che concedono l’aumento del carico insediativo nella città, ora l’amministrazione Bucci propone di svendere il patrimonio immobiliare dei genovesi”, si legge nel comunicato del Gruppo Pd del Comune di Genova.
“Con la scarsa trasparenza che contraddistingue questa amministrazione, oggi è arrivata in aula la delibera della Giunta sulla rimozione del vincolo a servizi pubblici pendente su Palazzo Galliera ai fini della sua “alienazione”. La modifica lampo che individua come acquirente Spim – modifica sulla cui legittimità la segretaria generale ha rifiutato di esprimersi – non fuga le enormi perplessità che avvolgono quest’operazione”.
“Non è infatti accettabile – anche alla luce dell’eventuale acquisto da parte di Spim, fatto che in ogni caso non concede alcuna reale garanzia in merito alla salvaguardia della funzione pubblica dell’edificio – né che il Comune faccia cassa svendendo le bellezze artistiche del patrimonio genovese né l’aberrante l’impostazione culturale che intende i processi di riqualificazione come la creazione di piccole oasi di lusso appannaggio di pochi ricchi”.
“Quello di cui ha bisogno la città in generale, e il Centro storico in particolare – commentano i rappresentanti del Pd genovese -, è maggiore fruibilità del patrimonio artistico comune e servizi più diffusi. Togliere il vincolo a servizi pubblici e privatizzare uno dei palazzi più belli del Centro storico genovese va in direzione esattamente contraria”.
“Una cosa emerge chiaramente da questa svendita del patrimonio immobiliare genovese e dal netto rifiuto a prendere in considerazione funzioni d’uso alternative che favorissero la sua fruizione da parte di cittadine e cittadini per questo edificio: la Giunta Bucci non ha fra i suoi obiettivi quello della tutela degli interessi della maggioranza dei genovesi”, conclude la nota.