Le Borse europee hanno chiuso in ribasso, a causa dei realizzi dopo i rialzi di luglio e delle preoccupazioni per il rallentamento del settore manifatturiero in rallentamento in Cina, Europa e Usa. Milano segna -0,97%, Londra -0,43%, Madrid -1,44%, Parigi -1,22%, Francoforte -1,26%
Spread Btp/Bund sui 165 punti (variazione +1,69%, rendimento Btp 10 anni +4,17%, rendimento Bund 10 anni +2,52%).
A Piazza Affari in testa al listino principale si è piazzata Iveco (+1,65%), seguita da Telecom (+1,52%) grazie ai conti migliori delle attese della controllata Tim Brasil e alla prospettiva di una conclusione sul dossier della rete, Prysmian (+0,94%), Leonardo (+0,89%). In coda Nexi (-6,93%), che nonostante i conti in linea con le previsioni e la conferma delle guidance ha deluso alcuni investitori. Negative in generale le banche, con Mediolanum (-3,76%), nonostante i buoni risultati, e Mps (-3,39%).
L’euro scende a 1,096 dollari (1,0977 in avvio, da 1,1026 ieri in chiusura) e vale 157,245 yen (156,66 in apertura, da 156,72), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,33 (142,71 in avvio, da 142,15).
Il pessimismo sull’economia globale porta a prevedere un calo della domanda di petrolio, che perde valore: il future settembre sul Wti cede l’1% a 80,95 dollari al barile, mentre la consegna ottobre sul Brent perde lo 0,92% a 84,63 dollari, calando dai massimi in tre mesi toccati in precedenza. Il future settembre del prezzo del gas scambiato ad Amsterdam cala nel finale del 4,1% a 27,2 euro per megawattora.