Un protocollo d’intesa tra Rai e il Mei – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana con sede a Genova, per promuovere iniziative di carattere divulgativo e utile a favorire la conoscenza della storia delle migrazioni, anche attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali.
Verrà proposta al pubblico la nuova sezione “Cervelli in rete“, una nuova postazione dedicata ai filmati di emigrazione contemporanea prodotti da Rai Italia, che ha raccolto oltre 240 storie dei nuovi modelli della migrazione italiana tra le migliaia presenti nel suo ‘cassetto’. Gente che è emigrata, talvolta solo per un periodo di tempo, e che diviene una sorta di rete neuronale degli italiani all’estero. L’allestimento evidenzierà storie, connessioni e racconterà le nuove vite e le relazioni che esse hanno con l’essere ‘italiani’. Le connessioni, le sinapsi di questa rete arricchiscono le storie dei singoli.
L’installazione sarà localizzata al piano terra del museo, nello spazio “Santa Brigida” (Area 15), a conclusione del percorso di visita, dove la sezione espositiva illustra i temi dell’emigrazione contemporanea.
Ad aver realizzato Cervelli in rete, dal punto di vista dell’allestimento, è Ett spa, industria digitale creativa. La nuova sezione del Museo si configura come una sagoma di legno lavorata a pantografo per suggerire la forma di un cervello sulla quale viene proiettato uno show multimediale di grande impatto grafico ed emotivo.
Obiettivo dell’opera quello di valorizzare, evocando le opere d’ingegno degli italiani all’estero, la convenzione tra il Museo e Rai Italia, il canale che promuove la lingua e la cultura italiana nelle Americhe, in Asia e Australia, avvalendosi della fitta rete di connessioni che caratterizza la comunità dei nostri connazionali nel mondo. Ett ha realizzato e ingegnerizzato il progetto armonizzando elementi di arredo, hardware e software.
Intorno alla sagoma del cervello un led dinamico pulsa al ritmo del respiro umano, dando suggestivamente vita all’installazione che è stata pensata come una dotazione permanente a servizio della valorizzazione del patrimonio immateriale dell’emigrazione contemporanea. La gestione del video player sulla rete internet del museo, infatti, consente l’agile sostituzione dei contenuti della videoproiezione, qualora in futuro si volesse cambiare o arricchire il contenuto, magari proponendo una rotazione dei numerosi materiali RAI a disposizione.
A completamento del progetto, è stata installata una grafica adesiva che suggerisce la sagoma di un volto e un pannello esplicativo con un Qr code che porta il visitatore ad esplorare le pagine di Rai Italia.
Il soggetto del video è ispirato alla moltitudine di storie, di persone, di professioni e di connessioni che il materiale Rai ha consegnato al Mei.
In prima istanza si presentano i numeri dell’emigrazione degli ultimi anni e le persone sono presentate come una moltitudine di punti che si raccoglie in comunità. Poi i punti acquisiscono un volto e la moltitudine si trasforma in una rete in continua espansione. In questo viaggio dal generale al particolare, non possono mancare gli affondi sulla vita, le storie e l’ingegno di persone eccezionali e delle loro storie.
L’accordo, unico nel suo genere, prevederà inoltre la valorizzazione delle iniziative future e congiunte sia nell’ambito dei palinsesti Rai sia attraverso nuove soluzioni multipiattaforma individuate. Verranno inoltre fornite 40 puntate della serie “Gli Italians”, prodotta dalla direzione Offerta estero attraverso Rai Italia, in modo da implementare e aggiornare continuamente la nuova postazione “Cervelli in Rete” grazie anche alla vasta rete di videomaker sparsi nei cinque continenti che puntualmente raccontano le storie di italiani che hanno costruito qualcosa di importante oltrefrontiera. La Fondazione Mei sarà ‘attiva’ nelle trasmissioni di Rai Italia con interventi in studio e filmati presenti lungo il percorso e il materiale documentale sull’emigrazione del passato, per il loro possibile utilizzo nelle produzioni del canale. Un’opportunità per i milioni di italiani all’estero che seguono la rete, di conoscere le proprie radici attraverso il museo e avere così l’opportunità di visitarlo anche in vista dell’anno del turismo delle radici italiane nel mondo previsto nel 2024.
Mei, il nuovo cda
La Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana ha un nuovo cda, le nomine sono arrivate con decreto del Ministero della Cultura. In qualità di presidente è stato nominato Paolo Masini che aveva già ricoperto il ruolo di Presidente del comitato di indirizzo del Mei. Ad affiancarlo sei consiglieri, indicati dai vari enti coinvolti nella Fondazione. I due nomi indicati dal ministero della Cultura sono quelli di Mario Bozzi Sentieri, intellettuale e saggista esperto di temi come ruolo della partecipazione, e Salvatore Iavarone, presidente di Asmef (associazione Mezzogiorno Futuro) e promotore delle Giornate dell’Emigrazione; mentre la Regione Liguria ha indicato Fabio Capocaccia, presidente del Cisei (Centro internazionale studi emigrazione italiana). Il Comune di Genova, invece, ha indicato Enrico Granara, ex diplomatico del ministero degli Affari Esteri e consigliere onorario per le relazioni internazionali del sindaco Bucci e Anna Maria Saiano, docente di lingua e letteratura americana, agente consolare degli Stati Uniti a Genova dal 1993, individuata tra gli ambasciatori di Genova nel mondo. Infine, il Ministero degli Affari Esteri ha indicato Giovanni Maria De Vita, consigliere d’ambasciata presso la direzione generale per gli Italiani all’estero del Ministero e coordinatore nazionale del progetto “Turismo delle Radici”.
Mei – La scheda
Il nuovo Mei – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana – nasce dall’accordo tra il ministero della Cultura, la Regione Liguria e il Comune di Genova con la volontà di raccontare molteplici aspetti del fenomeno migratorio italiano dall’Unità d’Italia ad oggi. Il riallestimento multimediale è visitabile all’interno della Commenda di San Giovanni di Pré, ristrutturata per l’occasione, e vive in stretta relazione con il Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e il Galata Museo del Mare.
Da Genova milioni di italiani sono partiti diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia, all’Australia e all’Europa lasciando tutto per giocarsi un viaggio senza ritorno. Il Mei nasce per ricordare questi migranti, raccontare le storie e i motivi della partenza da punto di vista umano, storico, sociologico. Un museo innovativo e multimediale, dove i visitatori possono interagire con spazi e oggetti e vivere esperienze immersive grazie allo stato dell’arte della tecnologia. Vedere, ascoltare, imparare e mettersi alla prova, negli allestimenti scenografici di uno degli edifici medievali più̀ antichi della città.