La Liguria migliora il proprio ranking nella classifica che misura l’efficacia e la capacità di risposta del sistema di welfare, passando dall’11° all’8° posto nazionale, ma la sua corsa all’invecchiamento non sembra arrestarsi.
La nostra regione si conferma ancora una volta la più anziana d’Italia con 31,2 pensionati ogni 100 abitanti: 4 punti sopra la media nazionale e in ulteriore crescita rispetto al 2021 (30,8%).
A dirlo è il rapporto “Welfare Italia Index 2022”, strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione ed è realizzato da “Welfare, Italia”, think tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input, ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).
Dall’analisi emerge che la Liguria migliora la propria posizione nella classifica che misura efficacia e risposta del sistema di welfare: risale tre posizioni rispetto al 2021 e si colloca all’ottavo posto.
Tra gli indicatori di spesa, la regione si posiziona al 4° posto per quel che riguarda il contributo medio in forme pensionistiche integrative (2.750 euro versati in media per ogni sottoscrittore, contro i 2.414 della media italiana) e al 6° posto nella spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido (9.525 euro spesi mediamente per ciascun
bambino frequentante, contro una media nazionale di 8.258 euro).
Superiori rispetto alla media nazionale e all’8° posto tra le regioni italiane gli indicatori relativi al tasso di dispersione scolastica (15,7%, cinque punti percentuali sotto la media nazionale), i posti negli asili nido autorizzati – 29,5 bambini fra zero e due anni ogni 100, contro i 26 della media nazionale – e il numero di cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa con più di 34 anni (44% contro il 52,8%).
Negativa invece la performance (18° posto) per quel che riguarda la spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la formazione (cui è destinato il 2,8% del pil regionale contro il 4% della media italiana).
Nella media invece (11° posto) la spesa in reddito e pensione di cittadinanza, con 10,1 euro procapite spesi mensilmente per ogni cittadino. Infine, nell’ambito degli indicatori strutturali – eccezion fatta per il già citato numero di pensionati – la Liguria è 11° nell’indicatore che misura lo stato di salute della popolazione – guadagnando ben sei posizioni rispetto allo scorso anno, quando si era posizionata 17°.