La comunità della biodiversità transalpina è riunita a Genova, ieri e oggi, per fare il punto sulla strategia europea sulla biodiversità e riflettere sui problemi aperti a cui il Piano integrato tematico – Pitem Biodiv’Alp cerca di dare risposte.
Durante la due giorni partecipativa si discuteranno anche i temi da portare nella nuova programmazione europea, in primis Alcotra.
La giornata di ieri è stata articolata con una tavola rotonda di confronto e singoli approfondimenti sulla conoscenza e la gestione della biodiversità e sui progetti semplici portati di Biodiv’Alp.
Oggi, oltre agli interventi del vicepresidente e assessore della Regione Liguria Alessandro Piana e della consigliera della Region Sud, Laurence Boetti Forestier, si tireranno le somme del progetto e si rivolgerà uno sguardo al futuro verso nuovi percorsi che possano integrare e proseguire l’attività svolta in questi anni.
Infine, per oggi è prevista a corollario, ma anche per un confronto “sul campo”, una visita all’area del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri con ricognizioni sul territorio e incontri con le aziende agricole che sono parte del progetto.
Il Pitem Biodiv’ALP fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera Alcotra e coinvolge 5 regioni di Francia e Italia: Auvergne Rhône Alpes, Region du Sud, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, e si concretizza in 5 cosiddetti PS (Progetti Semplici), progetti operativi per l’attuazione: Coeva, Cobiodiv, Gebiodiv, Biodiv’Connect, Probiodiv, di cui Regione Liguria è capofila.
La continuità del partenariato è uno degli obiettivi dichiarati di Biodiv’ALP “per poter registrare i risultati e gli obiettivi del piano nel tempo” e per definire “metodi tangibili di continuità del partenariato”. Per questo motivo si è deciso di proporre ai partner una carta di cooperazione: ieri è iniziato il processo di condivisione dei principi di collaborazione che verranno formalizzati nella carta e portati avanti con la creazione di un Comitato transfrontaliero per la biodiversità.
«La Liguria, stretta tra il blu del mare e le verdeggianti catene montuose delle Alpi e dell’Appennino, è uno scrigno di biodiversità – afferma Piana –. Da questo punto di forza e dalla peculiare posizione strategica transfrontaliera della Liguria siamo partiti per lavorare con diverse regioni francesi e italiane su un Piano tematico integrato Biodiv’ALP, volto a proteggere l’ambiente dal degrado, dall’inquinamento, dalle specie esotiche, invasive e dai cambiamenti climatici. La creazione di una vera e propria rete di partner ha dimostrato la sua importanza, tanto da rendere necessario un passo ulteriore: la proposta di una Carta di Cooperazione sul tema per dare vita e continuità a un Comitato transfrontaliero per la biodiversità. Assumere impegni chiari e reciproci sui progetti transfrontalieri e in corso, comunicare i risultati mettendo a disposizione conoscenze e know-how nella zona Alcotra sono vere e proprie priorità funzionali alla salvaguardia dell’ambiente e delle aree protette. Ringrazio pertanto tutti i protagonisti di questa vera e propria rinascita a tutela degli ecosistemi alpini, che saprà dare una nuova progettualità».
La Regione Liguria, nell’ambito di Biodiv’Alp è stata capofila di Probiodiv, mirato a valorizzare la biodiversità e gli habitat come fattore di sviluppo dei territori. Un’azione ad ampio raggio, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e il Dipartimento di Architettura e design dell’Università di Genova, Filse e l’Ente Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, che ha dato vita a iniziative di marketing territoriale basate sui prodotti del territorio come eccellenze in grado di rappresentare un punto di forza a partire dalla qualità ambientale delle zone interessate.
Per raggiungere l’obiettivo sono stati selezionati operatori economici che operano a diverso titolo in ambiti legati alla biodiversità come aziende locali di zootecnia, apicoltura, agriturismi, guide, ecc. che sono stati intervistati, analizzati rispetto a eventuali problematiche e necessità, in modo di poter proporre soluzioni innovative e iniziative di governance focalizzate sulla formazione imprenditoriale e sugli strumenti del marketing e della comunicazione. Ad esempio, la realizzazione dell’etichetta Olè (Oltre l’etichetta), che tramite un QR code consente una visita all’azienda e ai suoi prodotti per comprenderne gli aspetti valoriali, è diventato un modello condiviso nell’ambito del partenariato.
Analogamente all’approccio nei confronti delle comunità locali, promuovendo le Comunità Custodi, la metodologia condivisa e discussa con il partenariato ha dato vita ad azioni diverse nei territori partner con l’applicazione di tecniche di analisi, animazione territoriale e coinvolgimento degli attori che hanno messo in moto il difficile territorio Alcotra su un tema molto innovativo e fornendo molti spunti di ricerca e di gestione nei territori partner.