«Abbiamo a Genova una diffusione del 5G estremamente importante, capillare, pensiamo a tutta l’area del centro storico, alle sperimentazioni in atto. Dobbiamo cercare di gestire il 5G in relazione al contesto urbanistico della nostra città, cooncliare la presenza delle torri con il tessuto del centro storico. La collaborazione tra aziende, gestori e Comune permette di trovare soluzioni che garantiscano il segnale e nel contempo l’estetica della città». Lo ha dichiarato l’assessore del Comune di Genova Matteo Campora, che ha tra l’altro la delega alla Transizione ecologica, questa mattina a Palazzo Tursi, sede del Comune, dove si è svolta la quarta tappa del TourFor5, il racconto itinerante promosso dalla Fondazione Ottimisti&Razionali insieme a Inwit e patrocinato dal Comune di Genova.
«Il 5G – ha aggiunto Campora – anche a un’amministrazione comunale offre grandi possibilità di applicazione, pensiamo alla mobilità, permette di gestirla meglio, e noi lo stiamo facendo con grandi progetti di infrastrutturazione digitale. Ed è strategico anche in altri campi, per esempio nel turismo. Inoltre ho impressione che ora sia percepito dai cittadini come qualcosa di molto positivo mentre qualche anno fa c’era una parte della popolazione che in qualche maniera lo vedeva negativamente. Mi sembra che queste prevenzioni siano superate, che l’opinione pubblica comprenda quanto sia importante il 5 G anche nella quotidianità. È importante fare informazione in modo che la consapevolezza delle opportunità offerte da questa tecnologia sia sempre più diffusa. Ora è il momento giusto per fare il punto e soprattutto per verificare tutte le opportunità che la città può cogliere dal 5 G».
«Se mai ci fosse stato un problema dal punto di vista sanitario per gli effetti dei trasmettitori, e non c’è stato, – ha precisato Paola Girdinio, presidente del Centro di Competenza Start 4.0, tra l’altro già preside di Ingegneria e direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica all’Università di Genova – con il 5G il problema si ridurrebbe perché con questa tecnologia si riducono le potenze dei trasmettitori. È il contrario, per fare un esempio, del caso del traffico automobilistico, dove più automobili ci sono più aumentano le emissioni. Qui più antenne ci sono più è bassa la potenza del campo elettromagnetico».
Il 5G offre nuove opportunità in molti settori. «Start 4.0 – ha ricordato Paola Girdinio – ha collaborato con Amt e Leonardo, con eccellenti risultati. L‘informazione in tempo reale consentita dal 5G è importantissima per esempio nell’ambito medico, nella sicurezza delle infrastrutture, nell’agricoltura. C’è da augurarsi che questa tecnologia pervada al più presto le nostre vite».
Anche le imprese, anche le pmi, sono interessate all’utilizzo del 5G. Il Covid ha accelerato la consapevolezza della strategicità del digitale. La survey presentata un anno fa al Palazzo della Borsa di Genova e condotta da Deloitte e Liguria Business Journal nella primavera del 2021 – quando si intravedeva l’uscita dal tunnel della pandemia – su un centinaio di imprese liguri per mettere a fuoco il sentiment degli imprenditori e le strategie che intendevano adottare per agganciare la ripresa aveva prodotto questi risultati: il 62% degli intervistati prevedeva di aumentare il fatturato l’anno prossimo, il 47% dichiarava di avere come obiettivo la conquista di nuovi mercati da raggiungere mediante digitalizzazione e innovazione (vedi qui).
«Sono necessarie, però, strutture adeguate – ha puntualizzato Andrea Razeto, presidente del Comitato piccola industria Confindustria Genova – ci sono ancora aree in cui non è facile averfe neanche il 4 G, aree dove operano aziende intrernazionalizzate che fatica no a trovare le connessioni. Il Pnrr ha incentivato la digitalizzazione delel imprese, disponiamo di Confindustria e Start 4.0 come facilitatori, bisogna andare avanti nella costruzione delle reti».
«Le torri sono ormai al centro dell’ecosistema digitale – ha detto Oscar Cicchetti, presidente di Inwit, collegato in video –. Sono hub fondamentali per le telecomunicazioni, a supporto degli operatori mobili, e stanno diventando veri e propri asset digitali, potendo ospitare ad esempio sensori IoT, anche in funzione dell’evoluzione delle città in Smart Cities. Le nostre sono infrastrutture condivise, capaci di offrire connettività e servizi all’avanguardia, indispensabili anche per colmare il digital divide, quindi in grado di dare un contributo concreto alla trasformazione digitale delle attività economiche e sociali del Paese. A Genova, ad esempio, Inwit ha quasi 300 torri, che consentono di fornire il servizio dei vari operatori mobili. Ma garantiamo anche, con microantenne Das, la copertura indoor del Centro commerciale l’Aquilone, del Policlinico San Martino e dell’Ospedale di Rapallo. Queste ultime sono due delle oltre 40 strutture sanitarie coperte da INWIT in Italia. Sempre a Genova, il centro storico è arricchito di circa 30 small cell già attive, che garantiscono copertura dedicata in alcune delle principali vie della città. Ma l’impegno di Inwit continua, stiamo lavorando per la copertura indoor di altre sedi strategiche per la città, dotandole di tecnologia Das».