Sono 250 milioni in più rispetto al settennato precedente i fondi Por-Fesr a disposizione della Regione Liguria per il 2021-2027 e destinati alle imprese.
Lo ha annunciato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti nell’evento di presentazione della nuova programmazione al Palazzo della Borsa.
«Sono 630 milioni abbondanti − dice Benveduti − abbiamo due anni di ritardo, ma non è imputabile a noi. Anzi siamo stati la le prime Regioni a presentare il nostro progetto ormai un anno e mezzo fa e ci hanno detto che era “elegante”. Ci muoveremo in coerenza con quello che abbiamo fatto finora, senza scelte estemporanee rispecchiando le visioni sullo sviluppo economico e le necessità della nostra economia mantenute, adattandole, in questi anni di crisi».
Un esempio fa il segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia: «Pensiamo al recente bando energia di 2 milioni, abbiamo ricevuto richieste per 10-12 milioni ed era un bando sull’innovazione tecnologica che è stato adattato. Pensiamo a ciò che potremmo fare con un bando ad hoc».
Il ritardo, conferma Caviglia, è stato percepito dalle imprese, che hanno bisogno di questi bandi: «Anche se sono complicati per definizione, con molti paletti sui requisiti a partire dai codici Ateco, dalle autorizzazioni ambientali. Tuttavia riusciamo a fornire un’assistenza utile alle aziende».
Lo scorso settennato si sta chiudendo con oltre il 70% speso, anche se ci sono ancora in ballo grosse pratiche da più di un milione di euro di cui non è facile la rendicontazione.
Solitamente si tratta di bandi con il 50% a fondo perduto, quindi la leva sugli investimenti è importante.
«In generale abbiamo grande attenzione per le mpmi − afferma Benveduti − e per la dimensione territoriale, per esempio entroterra, aree interne, aree di crisi semplice o complessa».
L’altra novità annunciata dall’assessore è che sarà fatta una programmazione dei bandi affinché le imprese possano «capire cosa bolle in pentola e non fare attività retroattive stiracchiate».
Le linee di finanziamento saranno principalmente dedicate a: Information & communication technology, attrezzature, impianti, ricerca e sviluppo, finanza e tecnologia soprattutto legata all’energia (efficientamento, rinnovabili con attenzione al solare).
Ecco come verranno divisi i fondi: 127 milioni per la ricerca e lo sviluppo delle competenze, 45 milioni per la digitalizzazione, 218 milioni a sostegno degli investimenti produttivi e dell’accesso al credito, 159 milioni per l’efficienza energetica e le rinnovabili, 30 milioni per l’economia circolare e 50 milioni per lo sviluppo delle comunità territoriali.
Particolare attenzione sarà dedicata alle comunità energetiche grazie anche a una recente modifica di legge.
Tra i primi bandi ci sarà proprio quello sull’energia: «Ho chiesto ai nostri valorosissimi tecnici di lavorare subito su energia e rinnovabili − annuncia Benveduti − e parallelamente su un altro fattore che va di concerto, ossia la parte finanziaria. Ci piacerebbe fare qualcosa sul lato equity o semi-equity: non tanto prestiti, perché non abbiamo neanche la massa critica, però mi piace il concetto che la Regione sia anche un partner finanziario delle iniziative, cioè entrare, accompagnare e uscire. Alzeremo un po’ l’asticella, che durante il Covid avevamo clamorosamente abbassato per evidenti motivi. Faremo particolare attenzione a fusioni e acquisizioni di aziende o rami di azienda. Una spinta per far crescere un po’ il livello dimensionale delle nostre aziende che sono al di sotto della media nazionale, anche includendo la parte delle cooperative, una novità che era sempre stata un poco negletta da non escludere dalle nostre attività».
«La cosa più importante è il partenariato che la Regione Liguria ha creato, il lavoro fatto da sistema camerale con le associazioni di categoria è stato di vera animazione economica per far sapere alle imprese quali fossero i bandi usciti, ma soprattutto per costruire insieme alla Regione i bandi di cui avevano bisogno. Un lavoro che ci ha consentito di elaborare una nuova proposta che individua già le linee guida per i prossimi sei anni – commenta Maurizio Caviglia – purtroppo uno ce lo siamo già mangiato. Occorrerà garantire un lvello di spesa importante per confermare i target che ci chiede l’Ue. Come primo punto sul Por-Fesr abbiamo l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo e l’efficientamento energetico con attenzione all’economia circolare. Sono tutti titoli di grandi capitoli che dovremo costruire insieme, ma c’è grande interesse da tutte le associazioni di categoria e grande sensibilità dalla Regione».
Il segretario regionale della Confsal Liguria Domenico Daniele Geria, dopo la partecipazione al Comitato di Sorveglianza Fesr Liguria 2021-2027 di Genova, commenta: «La riunione del primo rinnovato comitato ha puntato l’attenzione principalmente verso l’obiettivo comune degli investimenti a favore dell’occupazione e della crescita. Per quanto mi riguarda siamo partiti bene perché da subito si sono individuate le priorità riservando maggiori investimenti rispetto al programma precedente».