La Corte dei conti ha aperto un fascicolo sull’operazione del Comune di Genova che ha riacquistato l’anno scorso il Palasport ristrutturato per 23 milioni da Cds holding, dopo averlo venduto alla stessa società per 14,2 milioni, nel luglio 2020.
Il segretario del Pd e consigliere regionale Simone D’Angelo ne dà notizia: «In questi anni tutte le nostre domande sul singolare riacquisto del Palasport sono rimaste inevase. Ora la Corte dei Conti, che apprendiamo abbia aperto un fascicolo, chiede chiarezza e noi speriamo che nell’interesse dei cittadini genovesi venga al più presto fatta. La convenzione urbanistica del 24 aprile del 2021 prevedeva già la destinazione a uso pubblico dell’arena sportiva come obbligo del costruttore privato. Allora, quale sarebbe l’interesse del Comune e quale vantaggio ci sarebbe da questa operazione? Ci sono costi di gestione e di manutenzione per l’intero edificio per la gran parte adibito a centro commerciale che il Comune dovrà sobbarcarsi?».
Quanto indicato dalla giunta nella delibera del 14 febbraio 2024, e cioè che il riacquisto «scongiurerebbe eventuali scenari negativi, consistenti nel non raggiungimento da parte della attuale proprietà, causa gli extra costi sopra evidenziati, di una situazione di pareggio, con potenziale contenzioso avviato da Cds per il loro recupero, interruzione dei lavori e conseguente non completamento dell’arena, corrisponde a un interesse pubblico o a un interesse privato? Abbiamo più volte fatto queste domande alla giunta e al vicesindaco Piciocchi, senza mai ottenere risposta. Ora ci auguriamo che la Corte dei Conte faccia la chiarezza necessaria nell’interesse dei cittadini genovesi».