100 mila euro per promuovere Genova come città congressuale. Palazzo Tursi investe circa il 5% dei fondi derivanti dall’imposta di soggiorno del 2021 e apre un bando per favorire lo sviluppo del mercato turistico congressuale, promuovendo quindi la città come destinazione ideale per eventi, meeting, fiere e congressi di alta qualità e, soprattutto, di portata nazionale e internazionale.
Le domande sono aperte da oggi fino al 15 dicembre 2021. Requisito fondamentale: la sede legale od operativa dei soggetti interessati deve essere nel Comune di Genova. Al bando possono partecipare sia soggetti privati, sia uniti in consorzi o in altra forma di aggregazione (anche temporanea), in modo da valorizzare l’intera filiera del settore (alberghi e sedi, catering e ristorazione, trasporti e servizi).
Gli eventi in questione (nuove iniziative, ma anche quelli programmati nel 2020 o nel 2021 e poi rimandati a causa dell’emergenza sanitaria), devono accogliere almeno 150 persone, con un minimo di un pernottamento. I meeting dovranno essere organizzati entro il primo semestre 2022.
Le risorse vanno da un minimo di 3 mila a un massimo di 25 mila euro, e vengono erogate in base al numero dei partecipanti e della durata del pernottamento:
A disposizione dei soggetti organizzatori di iniziative Mice (Meeting, incentive, congressi ed eventi), il Comune mette in campo anche il Genova City Pass Congressuale 48 ore (che comprende trasporti più un’attrazione turistica).
Clicca qui per consultare il bando
L’obiettivo, oltre alla promozione della città a livello congressuale, è anche quello di incrementare flussi e presenze turistiche, nonché la durata dei pernottamenti.
Prima dello scoppio della pandemia, Convention Bureau Genova aveva reso noti i dati relativi al turismo congressuale genovese nel 2018: oltre 3.600 eventi in un anno, più di 506 mila partecipanti, con una spesa media di circa 120 euro al giorno a persona. Una meeting industry stimata in crescita del 37% nel 2019. Poi, nel 2020, il settore ha registrato un crollo dell’80%, come fa sapere Carla Sibilla, presidente di Cbg: «In compenso, proprio in questi ultimi mesi, Genova ha ospitato moltissimi eventi di grande importanza, dalla conferenza G20 al convegno dei dirigenti amministrativi, che ha ospitato più di mille persone. Anche Convention Bureau Genova sta lavorando molto e facendo molti preventivi, per il 2022 e già per il 2023. L’obiettivo è tornare ai numeri del 2019 entro la fine del 2022». Il fatto che a settembre 2021 si stia già lavorando intorno a eventi programmati per il 2023 fa pensare se le tempistiche dettate dal Comune per accedere ai fondi non siano eccessivamente strette: organizzare un meeting nazionale o addirittura internazionale non è certo cosa da poco. “Ben vengano in ogni caso iniziative come questa − fanno sapere da Cbg − le imprese della filiera ne hanno bisogno per consolidare la ripresa”.
Secondo le stime fornite oggi dal Comune, il turismo congressuale cuba circa il 3-4% delle presenze in Italia e Genova è in linea con questa media nazionale: «Abbiamo voluto destinare qualcosa in più rispetto a quanto le altre città destinano al settore, cioè intorno l’1% − sostiene Laura Gaggero, assessore al Turismo e Marketing territoriale del Comune di Genova − 190 mila euro in tutto, se sommiamo a questo bando anche le risorse stanziate precedentemente».
Fondamentale sarà il feedback degli addetti ai lavori: «Questi bandi vengono finanziati con le risorse dell’imposta di soggiorno − spiega Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio di Genova − Questo vuol dire che, insieme agli albergatori, riusciamo a individuare le cose che possono avere il maggior ritorno. Le risorse sono limitate, perciò, per avere la migliore risposta, è fondamentale indirizzarle dove le associazioni di categoria ci chiedono Replicheremo o modificheremo questo bando con lo stesso principio, tenendo quindi conto del feedback degli albergatori».