Giornata nera per le borse europee che hanno chiuso in netto ribasso, intimorite dall’avvicinarsi del crac per Evergrande, il colosso immobiliare cinese che ha debiti per 300 miliardi di dollari e dal prossimo taglio agli aiuti all’economia da parte della Federal Reserve. Si teme che la crisi del gruppo immobiliare, atteso giovedì da importanti scadenze sui bond, inneschi vendite massicce da parte di molti investitori decisi a compensare le perdite sull’asset cinese. Il Cac 40 di Parigi segna -1,74, il Dax 30 di Francoforte -2,31%, l’Ibex 35 di Madrid -1,20%, il Ftse 100 di Londra -0,86%, il Ftse Mib di Milano -2,57%. Wall Street prosegue le contrattazioni in forte ribasso, con l’S&P-500 che flette dell’1,80%.
In sensibile ampliamento lo spread Btp/Bund, a 103 punti (+3,37%)
A Piazza Affari tra i 445 titoli trattati, 72 hanno chiuso la sessione in rialzo, 354 in ribasso. Invariati i restanti 19 titoli. Sono andate male, come nel resto d’Europa, in particolare le banche, con Bper Banca -5,34%, Banco Bpm -5,1%, Unicredit -4,71%. In forte ribasso anche Eni (-4,83%) in gran parte a causa dello stacco dell’acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) per un ammontare di 0,43 euro e Stellantis (-4,47% ), in linea con il trend negativo del comparto automobilistico in Europa.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro Usa mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,173.
Lieve aumento dell’oro, che sale a 1.761,3 dollari l’oncia. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 71 dollari per barile, in calo dell’1,35%.