Aumentare la raccolta differenziata, in primo luogo a Genova, che rispetto ai piccoli Comuni della Città metropolitana è rimasta indietro, come accade in molte altre grandi città italiane è la prima sfida che Pietro Pongiglione, presidente di Amiu (Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana) Genova spa indica per la società. Amiu è oggi uno dei principali operatori italiani nel settore ambientale, in cui opera da oltre trent’anni, per gestire l’intero ciclo dei rifiuti solidi urbani. Attualmente è una società a capitale interamente pubblico, partecipata dal Comune di Genova e per una quota di minoranza dalla Città Metropolitana. E oggi ha presentato il bilancio di sostenibilità 2020.
«Questo tipo di bilancio – spiega Pongiglione – è una documentazione non finanziaria, predisposta su base di uno standard internazionale che mostra lo stato di salute e le performance della società. Vi vengono evidenziati dati reali, che mostrano l’impatto reale del lavoro svolto. Noi su alcune cose siamo sicuramente a un buon livello perché stiamo migliorando molto su attività anche gratuite in favore del cittadino, su altre dobbiamo migliorare. La raccolta differenziata va molto meglio nei Comuni più piccoli perché lì è più facile farlo, c’è più controllo. Dove c’è un controllo reciproco, chiaramente non un controllo non poliziesco, ma dove si sa che se ci si comporta male si fa brutta figura, ci si comporta meglio. Purtoppo succede ancora che la raccolta differenziata non venga eseguita, anche per ignoranza, e quindi uno dei nostri compit principali è quello di informare».
Accrescere la quota di raccolta differenziata è quindi la sfida a cui Amiu deve fare fonte nel prossimo futuro. L’altro grande traguardo, che non dipende però dalla società ma dalle istituzioni, è, spiega Pongiglione «la chiusura del ciclo dei rifiuti. Nella nostra regione gli impianti di chiusura del ciclo non ci sono o sono in fase progettuale. Però è importante fare la differenziata, ma poi la differenziata deve andare da qualche parte ed essere smaltita. E la differenziata che noi riusciamo a fare va fuori, con dei costi – non sempre perché la plaastica viene pagata, e più pulita è piu ha un valore – se potessimo smaltirla in casa nostra avremmo un doppio risultato, smaltire la nostra raccolta con costi ridicoli e anche comprare per riclare quella degli altri e guadagnarci. Ci vorrebbe un centro per tutta la regione. Ovviamente questo è un tema che va ben oltre le competenze delll’azienda perché perché è un tema regionale che discende da normative nazionali però noi siamo interessati, e potremmo contribuire come portatori di esperienza ma quello decisionale chiramente non è il nostro ruolo».
«Nel 2017, quando iniziamo con lagiunta Bucci – dichiara l’assessore comunale all’ambiente Matteo Campora – non era prevedibile che nel piano indusrtriale 2024 avremmo inserito oltre 90 miliardi di investimenti. E invece ci siamo riusciti. Il 2020 è stato certamente un anno impegnativo che tutta Amiu, e non solo, ha affrontato con grande impegno: la pandemia mondiale continua ad essere presente e questa ci pone comunque davanti a nuove sfide. Il nuovo contratto di servizio, che è iniziato proprio nel 2021, darà le basi utili e durature per una ripresa anche del territorio. Territorio e cittadini che devono essere coinvolti in prima persona, perché solo con la partecipazione si può arrivare a risultati concreti nel campo ambientale. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che i risultati si ottengono solo con la collaborazione di tutti. Amiu e il Comune sicuramente devono fare la propria parte, garantendo un servizio puntuale e di qualità, ma tutti devono essere parte attiva in questi processi».
Simone Ferrero, consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana evidenzia: «Abbiamo capito da tempo che un sistema di economia lineare del “prendi, usa, butta” non è più sostenibile. Dobbiamo fare il possibile per chiudere questo cerchio, riducendo a monte il consumo di risorse e a valle la produzione di rifiuti in un’ottica di vera economia circolare. Il percorso è ancora molto lungo, anche perché scontiamo una criticità strutturale nella nostra Regione dovuta principalmente alla mancanza di impianti. Ma abbiamo obiettivi ambiziosi e il Bilancio di Sostenibilità prova a dare qualche esempio concreto dell’impegno che viene utilizzato tutti i giorni di attività dal Gruppo Amiu».