Torna Slow Fish, la manifestazione biennale dedicata a tutti gli ecosistemi legati all’acqua e ai loro abitanti, in una formula rinnovata anche a causa del Covid: un mese di appuntamenti digitali a partire da oggi, 3 giugno, e con quattro giorni da vivere in presenza e in sicurezza nel centro di Genova dall’1 al 4 luglio.
Quella di quest’anno è la decima edizione ed è dedcata alle connessioni tra tutti i soggetti coinvolti nei Cicli dell’acqua, partendo proprio dalle buone pratiche delle comunità che hanno saputo adattarsi ai cambiamenti degli ecosistemi.
Tra gli eventi digitali: Food Talk, Come si fa?, Sea Tales e Pesci fuor d’acqua, oltre alle conferenze internazionali, che affronteranno temi di attualità – gratuiti e sottotitolati in italiano e inglese qui.
La Liguria partecipa con eventi fisici diffusi, organizzati in collaborazione con la rete territoriale di Slow Food Liguria: i cuochi liguri propongono piatti ad hoc legati alla campagna Slow Fish, i produttori dei Presìdi Slow Food liguri aprono le porte delle loro aziende ai visitatori nell’ultimo week-end di giugno, sabato 26 e domenica 27; mentre il sistema turistico regionale arricchisce il programma con tour guidati nei borghi e visite nelle città.
Dall’1 al 4 luglio da piazza Caricamento a piazza della Vittoria, passando per piazza De Ferrari, torna la manifestazione con gli espositori, le aree istituzionali regionali che presentano le migliori esperienze del proprio territorio insieme a ristoratori e pescatori, e dei partner dell’evento, i Food Truck e i birrifici, i Laboratori del Gusto e gli Appuntamenti a Tavola.
Inoltre, quest’anno Genova è il punto di riferimento per tutti i soci italiani. Il 3 e 4 luglio si svolge il Congresso nazionale di Slow Food Italia, un momento importante per l’associazione per decidere insieme la linea politica, le progettualità fondamentali, la governance per i prossimi quattro anni. Arrivano per questo appuntamento nel capoluogo ligure oltre 250 delegati provenienti da tutta Italia, mentre altri 500 delegati (e tutti gli altri soci e attivisti di Slow Food) possono seguire il Congresso collegandosi live con Genova.
Webinar
Si comincia nella Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno, con Il futuro degli oceani, un webinar internazionale in cui i relatori, esponenti del nuovo advisory board di Slow Fish, si interrogano su ciò che sarà dei mari che ricoprono il 70% del nostro pianeta: cinque oceani interconnessi tra loro che, mai come oggi, è fondamentale considerare un bene comune da amministrare in quanto tali.
Il 14 giugno tocca ai legami tra le acque dolci e il mare. Nell’appuntamento Biodiversità sommersa: una rete di connessioni, si analizza la funzione dei fiumi, che solitamente portano (o dovrebbero portare) al mare acqua dolce pulita, fondamentale per gli ecosistemi marini, dal plancton ai coralli. Un equilibrio messo a dura prova dagli scarichi urbani e industriali e dall’uso in agricoltura di pesticidi e sostanze nocive che alla fine arrivano nei corsi d’acqua. Attraverso storie provenienti dalle comunità della rete Slow Fish del mondo esploriamo gli sforzi collettivi intrapresi sulla terraferma per prendersi cura del mare. E per contro mostriamo cosa succede quando questo sforzo collettivo non esiste.
Dal 16 giugno tre appuntamenti affrontano Il pesce ai tempi del Covid, analizzando i cambiamenti nelle abitudini alimentari e i gusti degli italiani a tavola mettendo a confronto Milano e Genova (16 giugno), Venezia e Bologna (23 giugno) e San Benedetto del Tronto e Palermo (30 giugno). Al mercato ittico il pescato locale o del Mediterraneo oscilla fra il 25/30%, mentre il resto è importato. Durante il 2020 la chiusura delle attività di ristorazione ha avuto ripercussioni sulla pesca locale e su tutto il mercato del fresco, riducendo l’attività costiera in Italia e in Europa; d’altra parte abbiamo assistito a un maggiore successo dei prodotti surgelati, congelati o lavorati provenienti dalla pesca industriale o dall’acquacoltura. Se la riduzione dell’attività della pesca costiera ha potuto dare un po’ di tregua alla biodiversità delle coste mediterranee, mettendo però in ulteriore crisi i piccoli pescatori, non si può dire altrettanto di quella industriale, visto l’aumento rilevato dei prodotti di surgelazione. Nei tre webinar attivisti, esperti, pescatori confrontano le proprie esperienze, facendo emergere un quadro sfaccettato e molteplici scenari.
L’inquinamento da plastiche in mare è purtroppo un tema ricorrente a Slow Fish, e anche quest’anno ne parliamo nel webinar Classificazione residui marini: come il pescatore può smaltire i residui pescati in mare? in programma il 21 giugno. Le politiche attive di contrasto e riduzione della plastica in mare e, più in generale, dei marine litter, rappresentano, per la Ue, fattori cruciali da affrontare per perseguire e raggiungere, entro il 2050, gli obiettivi presenti nel piano di economia circolare europeo. Ciononostante, la raccolta e l’avvio a recupero, trattamento e smaltimento dei “rifiuti marini” raccolti dai pescatori, presentano a oggi criticità burocratiche e operative anche in conseguenza dei nuovi orientamenti normativi. In quest’ottica nasce un confronto che ha lo scopo di evidenziare le novità introdotte dalle norme che regolano questi fenomeni e, più in generale, per fornire spunti di riflessione sul ruolo della pesca e dei pescatori nei processi di economia circolare.
Di cambiamento climatico nel Mediterraneo e dei suoi effetti sugli ecosistemi si parla invece il 28 giugno. Il clima sta cambiando – ed è innegabile – ma, se non fosse per mari e oceani che sequestrano circa un quarto della CO2 rilasciata, gli effetti di questo cambiamento sarebbero ancora più evidenti. Oltre a fornirci cibo e risorse, mari e oceani sono il nostro principale alleato contro il cambiamento climatico, ma sono anche tra i primi a pagarne il prezzo. Questa capacità di assorbire la CO2 e il calore in eccesso, infatti, non è senza conseguenze, poiché porta da un lato all’acidificazione delle acque, dall’altro a un innalzamento del loro livello.
Il 30 giugno è la volta di Foodnected, un progetto finanziato dalla Fondazione Mava che guarda ai paesi del Mediterraneo e intende riunire agricoltori, pescatori, produttori e consumatori, condividendo un codice etico e attività di sensibilizzazione sulle implicazioni ambientali e sociali del modo in cui il cibo viene prodotto e consumato, all’insegna della tutela degli ecosistemi locali. In questo appuntamento si presentano le linee guida alla base delle attività del progetto.
Il 3 luglio, nell’appuntamento Giardini di alghe o monocolture di alghe? Se le alghe diventano i nuovi campi di mais…, raccoglitori di alghe da tutto il mondo si confrontano sul valore ecologico, economico e culturale di queste piante acquatiche, condannando sistemi di allevamento non sostenibili che spesso mettono a dura prova la vita delle comunità costiere e mostrando invece che è possibile un’economia delle alghe giusta dal punto di vista ambientale e sociale.
Due appuntamenti digitali trasmessi entrambi dall’Acquario di Genova e realizzati con il supporto di UniCredit per quanto riguarda le iniziative rivolte agli studenti. Gli appuntamenti sono gratuiti ma è necessario iscriversi su www.slowfish.it.
Dall’1 al 4 luglio manifestazione “diffusa”
Quest’anno il mercato si presenta in una nuova veste, anche tenendo conto delle normative imposte dall’emergenza Covid-19, e gli stand espositivi arricchiscono l’offerta degli stand istituzionali a cui sono legati, nelle diverse piazze dell’evento.
Piazza Matteotti è la casa dei Mercati della Terra, la rete internazionale di mercati che seguono i princìpi Slow Food e che propongono cibi buoni, puliti e giusti con prodotti locali, freschi e stagionali, che rispettano l’ambiente e il lavoro dei produttori e sono proposti a prezzi equi, per chi compra e per chi vende. A Slow Fish sono presenti alcuni Mercati in rappresentanza dei progetti attivi in Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana.
Non sono mai mancati in una manifestazione Slow Food e, come da tradizione, tornano a Genova i Laboratori del Gusto con un ricco programma.