«L’idea è quella di non aumentare la Tari per le utenze sotto un determinato reddito Isee e per gli esercizi commerciali che sono stati obbligati alla chiusura a causa del Covid». Il sindaco di Genova Marco Bucci ha spiegato qual è la linea dell’amministrazione comunale dopo la sentenza della Corte dei Conti che obbliga Palazzo Tursi a coprire gli extra costi del conferimento fuori regione dei rifiuti con l’aumento della tassa sui rifiuti.
L’assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi declina meglio quali sono le intenzioni, alla luce del fatto che la Corte dei Conti ha lasciato aperto uno spiraglio sul fatto che una parte dei costi può essere comunque coperta dal Comune stesso in caso di emergenza, come può essere quella del Covid: «Dei 185 milioni ne abbiamo trovato un centinaio già con risorse del Comune. Restano 80 milioni che troveranno copertura sino al 2026, nel frattempo, alla luce della previsione di ridurre i costi operativi di Amiu, anche la tassa si ridurrà di conseguenza». Oggi, a causa del trasporto dei rifiuti fuori regione, il costo a tonnellata è di oltre 150 euro (nel 2020 a Genova sono state prodotte 179 mila tonnellate di rifiuti). «Non sarà un aumento disastroso – chiarisce Piciocchi – ma ritengo che ci siano ampi margini per ridurre l’ammontare totale».
Le idee saranno oggetto di un confronto sia in giunta, sia con le associazioni di categoria e i sindacati. In sostanza quello immaginato dal Comune è un ristoro che coprirà l’aumento dopo il pagamento della tassa per quelle categorie citate.