«La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana» recita una massima di John Keats, tanto citata da essere diventata banale. Banale, ma tuttora carica di verità. Il giorno dopo il trionfo di Toti in Liguria, a un’osservazione del governatore ligure nei confronti della leadership di Salvini il deputato leghista genovese e segretario del Carroccio ligure Edoardo Rixi ha risposto attribuendo le affermazioni del vincitore a «uno scivolone mediatico frutto della poca lucidità post ubriacatura elettorale» e ha aggiunto: «Da domani spero che Toti ritorni in sé e recuperi la memoria, ricordandosi che senza la Lega e senza Matteo Salvini non sarebbe dove è oggi».
Anche Forza Italia, che in Liguria si è presentata all’interno della coalizione pro Toti in lista con Liguria Popolare e Polis, reclama un riconoscimento del suo contributo alla vittoria del centrodestra. Questa mattina in una conferenza stampa tenuta dal coordinatore ligure di FI Carlo Bagnasco, dal leader di Liguria Popolare Andrea Costa e dall’unico eletto della lista azzurra Claudio Muzio, Bagnasco ha parlato chiaro: «Non avanziamo pretese specifiche ma esprimiamo il forte desiderio di essere rappresentati; in tutte le regioni Forza Italia ha ricevuto un riconoscimento, chiediamo la stessa cosa in Liguria».
La lista FI-Liguria Popolare-Polis nella regione ha ottenuto il 5,27%, la coalizione che sosteneva Toti il 56,13.
«Siamo azionisti della società – ha esemplificato Bagnasco – e tutti gli azionisti, anche piccoli, hanno diritto al loro dividendo. E un particolare riconoscimento va a Costa e a Muzio per l’impegno che hanno messo nella campagna elettorale. Tutti devono essere adeguatamente rappresentati. Altrimenti, ricordiamolo, a ogni azione corrisponde una reazione».
Costa ha sottolineato il fatto che il «percorso fatto con Forza Italia aveva il compito di offrire una risposta moderata gli elettori e, per quanto riguarda il risultato, oltre 33 mila liguri hanno dato fiducia a questa lista, portando un contributo importante alla coalizione, circa il 10% di consensi».
I relatori non sono andati oltre ma Guido Grillo, storico esponente di FI e presente tra il pubblico, ha preso la parola ed è stato esplicito: se Forza Italia non otterrà il giusto riconoscimento, ha detto, «si riunirà e deciderà che comportamento tenere, sia nei confronti della giunta regionale, sia nei confronti della giunta comunale sia per le prossime elezioni». Affermazione che nessuno dei relatori ha confermato ma neppure smentito.
Un altro motivo affrontato dai relatori è stata la penalizzazione sofferta dalle liste della coalizione per quanto riguarda le preferenze. Secondo Costa, Bagnasco e Muzio, la forza mediatica del nome di Toti è stata tale che molti, desiderando votare Toti presidente ed esprimere preferenze per Forza Italia, Liguria Popolare o Polis hanno incluso i nomi dei candidati consiglieri scelti nella lista di Toti, Cambiamo!, provocando così la nullità del voto. Soltanto Muzio in Val Petronio avrebbe subito l’annullamento di circa 300 preferenze per questo motivo. Un risultato sgradevole, per chi è ne stato danneggiato – e che deve avere avuto un certo peso perché FI (insieme a Linea Condivisa) tra i partiti in lizza ha il più alto numero di preferenze in rapporto ai voti ottenuti – ma in un certo senso fisiologico, vista l’impostazione personalistica della campagna elettorale, del resto non solo in Liguria.
Ma i conti da regolare non sono tutti qui. Con Forza Italia e Liguria Popolare in lista era anche Polis, non presente questa mattina alla conferenza stampa. «Questo si deve – spiega Beppe Costa, coordinatore dei Seniores liguri di Forza Italia e da sempre vicino a Claudio Scajola, leader di Polis – probabilmente a banali motivi di organizzazione. Non credo che Polis reclami determinati posti o incarichi ma sicuramente in qualche modo dovrà essere rappresentata. Il suo contributo alla vittoria non è irrilevante. La lista di FI in Liguria ha ottenuto una media di circa il 5,3% e a Genova ha raggiunto solo il 4,68 e alla Spezia il 5,38%. Nel Ponente, dove Polis è particolarmente radicata, in provincia di Imperia la lista è arrivata al 7,58, in quella di Savona al 5,26% e nel Comune di Imperia ha sfiorato l’11%. Di questo credo si dovrà tenere conto».