Il premier Giuseppe Conte elenca, per punti, lo schema di accordo raggiunto questa notte tra governo e Atlantia sulla gestione di Autostrade.
Secondo quanto riferito da Conte il risultato è: l’estromissione della famiglia Benetton. I Benetton hanno accettato di cedere la loro partecipazione in Aspi e quindi la gestione della infrastruttura (attraverso due percorsi societari alternativi; Autostrade per l’Italia (Aspi) diventa una public company. E comunque avrà un socio pubblico di riferimento e sarà aperta a nuovi investitori istituzionali; Risarcimento danni. Hanno accettato di corrispondere un cospicuo risarcimento danni (3,4 miliardi); Disciplina dell’inadempimento. Hanno rinunciato alla clausola di assoluto privilegio che gli attribuiva il diritto di ottenere i mancati guadagni per tutta la durata della concessione (circa 23 miliardi) pur in caso di scioglimento del contratto per gravissimo inadempimento (come nel caso del crollo del Ponte Morandi); Nessun spazio a negligenza, incuria e manutenzione approssimativa. Anzi, maggiori investimenti in manutenzione e sicurezza.
Ulteriori punti dell’ intesa sono, secondo quanto elencato da Conte: tutela del lavoro. L’intervento dello Stato tutela i posti di lavoro e in una prospettiva di lungo periodo offre anzi una visione occupazionale di ampia portata; moderazione del sistema tariffari secondo le nuove indicazioni dell’Art, l’autorità regolatoria e hanno accettato di riportare in equilibrio economico e giuridico la convenzione che appariva totalmente squilibrata a favore di Aspi, cosa questa che è all’ origine delle difficoltà di questo negoziato; hanno accettato di rinunciare e abbandonare tutte le cause contro il concedente.
Gli analisti finanziari giudicano “una buona notizia” per Atlantia l’accordo trovato con il governo, che evita la revoca della concessione e mette al riparo gli obbligazionisti dal rischio di un default e gli azionisti dal conseguente crollo del titolo in Borsa. Ma si interrogano su quale sarà la valutazione di Aspi implicita nel valore che Cdp pagherà per la maggioranza del capitale e per la quale saranno “cruciali” – rileva tra gli altri Banca Imi – il nuovo sistema tariffario e i “potenziali risarcimenti” legati al Ponte Morandi.
In Borsa alle 16 il titolo di Atlantia segna +25,82%.